Tredicimila donazioni: 11.820 di sangue, 1162 di plasma e 18 di plasma iperimmune Covid-19.
Sono numeri di grande rilievo per la provincia di Belluno. Numeri, riferiti al 2020, che vengono snocciolati in occasione della “Giornata mondiale dei donatori di sangue”, istituita dall’Organizzazione mondiale della Sanità.
Al di là dei dati, che per ovvie ragioni non sono confrontabili con gli anni i precedenti, i donatori dell’Ulss.1 Dolomiti hanno dimostrato un profondo senso di responsabilità e una notevole capacità di adeguarsi rapidamente alle disposizioni che sono state loro trasmesse. Tutto ciò ha permesso all’Unità di Medicina trasfusionale aziendale di rispondere con la necessaria flessibilità ai cambiamenti che si sono succeduti.
Il costante allineamento delle donazioni alle richieste ha permesso di garantire l’autosufficienza locale, ma anche di contribuire a livello nazionale (attraverso le cessioni all’ospedale Brotzu di Cagliari) e regionale.
Va ricordato che quello bellunese è uno dei dipartimenti veneti in cui le donazioni sono sempre state superiori ai consumi: «Ancora una volta l’Ulss 1 Dolomiti e il volontariato insieme fanno la differenza», conclude la direttrice dell’Unità operativa complessa di Medicina trasfusionale, Ersilia Angela Barbone.