Proseguono a pieno ritmo i lavori di Bim Gsp per potenziare e adeguare il depuratore di Marisiga, a servizio di buona parte del Comune di Belluno.
Il cantiere, avviato lo scorso febbraio e del valore di 2,9 milioni di euro, prevede il rinnovamento generale dei comparti esistenti, con l’obiettivo di migliorare la funzionalità complessiva dell’impianto e aumentarne la capacità depurativa, così da renderlo adeguato al carico di reflui immessi in fognatura.
I pretrattamenti, in particolare, situati in testa alla struttura, verranno dotati di nuove apparecchiature più performanti, che permetteranno una miglior selezione ed eliminazione dei rifiuti presenti nei reflui (cotton-fioc, sabbie, olii, e simili). La sezione di trattamento biologico, cuore pulsante del processo, sarà potenziata con una seconda linea, mentre l’esistente verrà rinnovata con nuove componenti elettromeccaniche: questo garantirà maggior efficienza depurativa, elevando ulteriormente la qualità dell’acqua restituita in natura.
A chiudere, verrà installata una nuova centrifuga per la disidratazione meccanica dei fanghi prodotti, per una riduzione complessiva dei volumi da smaltire e un maggior riutilizzo in agricoltura.
L’intervento, finanziato in toto con fondi Pnrr del Ministero dell’Ambiente e della Transizione Energetica destinati alla Regione Veneto, assicurerà un aumento della potenzialità complessiva dell’impianto, che passerà dai 32mila abitanti equivalenti attuali ai 45mila previsti a fine lavori (giugno 2025).
«Quest’opera – spiega Attilio Sommavilla, presidente di Bim Gsp – è frutto della preziosa sinergia tra Regione Veneto, ente d’ambito e Gsp. Sinergia che ha permesso di ottenere fondi Pnrr preziosi, che andranno a copertura totale dell’investimento, senza nessun aggravio, quindi, in tariffa per i cittadini. Grazie a questi lavori, andremo a trattare con processi più performanti ed evoluti le acque di scarico dell’intero agglomerato di Belluno: miglioreremo la qualità dell’acqua reimmessa in ambiente, a beneficio del territorio e degli ecosistemi naturali. In futuro, inoltre, sarà possibile collettare anche i reflui provenienti da altre zone periferiche, come Levego, Visome, Antole e Col di Piana: questo permetterà di dismettere i piccoli impianti ormai obsoleti attualmente a servizio delle frazioni. Investire nella depurazione è la miglior garanzia di sviluppo sostenibile che possiamo restituire ai nostri utenti e alla montagna bellunese».