Oggi è uno dei gioiellini della montagna bellunese. Ma tutto è nato da una tragedia. Anzi, da una duplice tragedia. È la storia di Alleghe. Così come si presenta oggi, il paese è “figlio” di una frana e di un’onda assassina, di 250 anni fa. Vittime e lutti che però hanno creato uno dei più laghi montani di tutto l’arco alpino. E per i turisti che non conoscono la storia, c’è una novità. Il Comune infatti ha installato cinque pannelli che spiegano le vicende del 1771. Sabato prossimo (1° maggio) l’inaugurazione. Preceduta dalla messa di ricordo per le vittime (alle 10.30).
La seconda frana di Alleghe, infatti, si verificò il 1° maggio 1771, con tanto di onda anomala che travolse la chiesa parrocchiale e la canonica, provocando tre morti. La prima invece è datata 11 gennaio, sempre 1771. Si era staccata dal monte Piz per precipitare a valle in corrispondenza dell’attuale abitato di Masarè. Il fatto avvenne di notte, attorno alle 23 e la massa di detriti seppellì i villaggi del fondovalle, provocando 49 vittime e decine di sfollati. I detriti occuparono il greto del Cordevole per una lunghezza di 1.200 metri e un’altezza di oltre 150 metri. La violenza dell’impatto compattò il materiale a tal punto da realizzare uno sbarramento naturale impermeabile, formando così il lago di Alleghe.
Tutte queste vicende, assieme ad alcuni cenni storici sul paese e le sue frazioni, sono raccontate nei pannelli. Installati in centro paese, rappresentano un modo semplice per narrare i fatti di 250 anni fa. Tra l’altro, in occasione della ricorrenza, il Comune sta pensando di organizzare un convegno con esperti di storia e geologia. Covid permettendo, si punta all’estate.