Conoscere il mondo delle api: dalla A alla Z. Anzi, “Dalla A alla bzzzzz”. Prosegue il nostro alfabeto “apistico”, curato da Claudio Mioranza. Ecco il ventisettesimo capitolo
S di Smielatura – Che cosa succede al miele immagazzinato nelle cellette dei favi, quando si conclude il lavoro delle api?
Al termine di un’importante fioritura, nel momento in cui il miele è maturo, l’apicoltore preleverà i melari da sopra le arnie, li porterà in laboratorio con i telaini e qui, con un coltello, asporterà il sottile strato di cera che tappa le cellette: è l’operazione della disopercolatura.
A quel punto, porrà i telaini all’interno di una centrifuga (detta smielatore) dove, con la rotazione e relativa forza centrifuga, il miele verrà espulso dalle celle e raccolto sul fondo con un secchio, per essere poi filtrato e travasato in un bidone di acciaio, detto impropriamente “maturatore”.
Qui in verità, per circa 15, 20 giorni, il miele non matura ma decanta. Ovvero, diventerà limpido, visto che affiorerà la parte di miele emulsionato con aria nella parte superiore del bidone. Poi, se avrà la giusta umidità (18 per cento al massimo) e limpidezza, verrà posto in un vasetto e sarà pronto per la vendita.
Differenziando e lavorando separatamente i mieli delle varie fioriture, si potranno così apprezzare i differenti colori, profumi e gusti. Quindi, alla fine, le api affidano il frutto del loro lavoro all’apicoltore sapiente. Il quale, sempre manualmente e da buon artigiano quale è, completerà il percorso valorizzando al massimo i mieli prodotti nella stagione.
Bzzzzzz a tutti!
Claudio Mioranza – Apicoltore dolomitico