La proposta di Chies: «Riattiviamo le sorgenti dimenticate»

La proposta di Chies: «Riattiviamo le sorgenti dimenticate»

«Alla fine di questa crisi idrica bisognerà sederci intorno al tavolo e aprire un ragionamento serio». Il ragionamento serio è quello di riattivare le sorgenti che oggi non affluiscono negli acquedotti. E ce ne sono tante nel Bellunese. 

Ragionamento serio che parte da Chies d’Alpago. In questi giorni di grande siccità, l’amministrazione guidata da Gianluca Dal Borgo, con l’ufficio Tecnico e Bim Gsp, sta facendo diversi sopralluoghi per capire quante delle sorgenti dismesse potrebbe valere la pena riattivare in ottica futura. A seguire la questione è in prima persona il sindaco: «Il Comune di Chies d’Alpago è ricco d’acqua. Negli anni Ottanta si è investito parecchio nella rete idrica: è stato anche realizzato un acquedotto in adduzione dalla sorgente Busa de le Serle che va ad alimentare non solo il territorio comunale, ma anche il paese di Cornei, frazione molto popolosa di Alpago. Per quanto riguarda sempre il Comune di Chies, il paese di San Martino viene alimentato dalla sorgente Fontana Venera. Mentre Lamosano e Alpaos vengono serviti dalla sorgente di Trache. Poi c’è una grossa sorgente dal Venal di Funes che prende acqua dal Crep Nudo e dalla parete nord del Monte Teverone. Questa sorgente porta acqua a Tambre, al Cansiglio, a Spert e anche ai Comuni di cintura del basso Friulano e Trevigiano. Quando questa sorgente tende a calare, viene anche presa acqua dalla galleria del Monte Teverone».

Insomma, l’acqua non manca. Neppure in una stagione talmente siccitosa da lasciare a secco gran parte dell’Alpago. 

«Abbiamo anche una grossissima sorgente a Caotés che fornisce mediamente 20 litri al secondo e va ad alimentare i paesi di Puos e di Farra. Purtroppo questo periodo di siccità è stato anche determinato dalla poca neve di questo inverno. La portata di questa sorgente si è ridotta a 12 litri al secondo. Però in questo periodo Gsp, insieme alle autobotti dei vigili del fuoco, ogni giorno arriva a Chies per approvvigionarsi di acqua e ogni giorno dieci camion vanno verso la parte bassa del Comune di Alpago, verso Farra per riempire i serbatoi con circa 80.000 litri. Mi auguro che questo dramma della siccità finisca al più presto. Mi auguro che torni a piovere in maniera copiosa nei prossimi giorni».

Ma Dal Borgo guarda già oltre: «Alla fine di questa crisi idrica bisognerà sederci intorno al tavolo con gli amministratori della Conca dell’Alpago, insieme al Bim Gsp, per trovare delle soluzioni. Il nostro Comune ha dodici sorgenti, ma anche quattro dismesse nel tempo. La proposta che farò è quella di attivare queste sorgenti per aumentare la portata d’acqua verso la parte bassa della nostra Conca».

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