Sest – Acc, siglato il preliminare d’acquisto

Sest – Acc, siglato il preliminare d’acquisto

Alla fine la firma è arrivata. Lu-Ve Sest compra Acc. Siglato ieri il preliminare di acquisto dall’ad di LuVe Sest. Michele Fagioli, e il commissario straordinario dell’Ex Acc Wanbao, Maurizio Castro. Si avvia così a felice conclusione la travagliata vicenda dello stabilimento ex Zanussi ed Electrolux di Mel, dichiarato insolvente il 27 marzo 2020 dopo la sfortunata (eufemisticamente parlando) gestione da parte dei cinesi di Wanbao.

Con la sigla del contratto di acquisto termina definitivamente l’epopea italiana dei compressori per frigoriferi. Lo stabilimento ex Acc, l’unica fabbrica rimasta in Italia a produrre quel componente, verrà infatti riconvertito: da settembre lì dentro comincerà la produzione di componentistica per la refrigerazione industriale, il core business di Sest.

Le vecchie linee produttive, invece, rinasceranno in Estremo oriente. Lo scorso 24 maggio, infatti, gli impianti dedicati alla produzione del compressore per refrigerazione domestica, i brevetti e i marchi di ACC sono stati ceduti al Gruppo bengalese Walton, che li riattiverà nel suo quartier generale di Dacca.

Ma l’acquisto dell’ex Acc è soprattutto un’ottima notizia per buona parte dei 232 addetti rimasti in carico a Wanbao Acc. Saranno progressivamente reimpiegati alla Sest.

Si comincia con una prima infornata di 42 lavoratori, che sarà assunta già nei prossimi giorni. Seguiranno poi, a scadenza semestrale, altre tranche, fino al giugno del 2024. Secondo l’accordo i lavoratori saranno assunti sia a Limana, nella sede principale di Sest, sia a Borgo Valbelluna. E in caso di assunzioni in altri stabilimenti italiani del gruppo LuVe, i lavoratori ex Acc godranno di una corsia preferenziale. Tra di loro c’è chi, però, ha rinunciato all’assunzione. Liberando così il posto a chi era dopo di lui in lista. In questo modo i perimetro di dipendenti Acc già certi del nuovo posto di lavoro è di circa 160 unità.

«Un’ottima notizia – commenta il ministro Federico D’Incà – il nuovo gruppo, come ho più volte sottolineato, crede nel territorio bellunese e nell’opportunità offerta dal sito di Borgo Valbelluna. Si tratta di un risultato fondamentale, ottenuto dopo un percorso intenso su cui mi sono personalmente impegnato, ascoltando le difficoltà di un territorio che non ha mai smesso di credere nelle qualità dei propri dipendenti: il lavoro per raggiungere l’amministrazione straordinaria e i successivi e delicati passaggi per arrivare alla salvezza dello stabilimento sono il frutto di una costante attenzione e di numerosi tavoli istituzionali in cui la mediazione e i valori del bellunese sono stati sempre messi in luce. Oggi possiamo guardare al futuro con maggiore serenità e con la convinzione che, grazie all’impegno e alla tenacia si riescono a vincere le sfide più complesse».

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