«Vivere in montagna deve diventare una scelta, un’elezione per chi desidera una qualità della vita superiore alla media. La montagna ha delle potenzialità enormi, per realizzare il sogno di decine di migliaia di persone e famiglie è necessario però garantire servizi paragonabili a quelli della pianura e della città. Nulla di straordinario né di impossibile, molto dipende dalle scelte politiche che faremo nei prossimi 5-10 anni». Lo afferma Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria del Partito Democratico, che sta focalizzando questa fase di campagna elettorale sulle aree interne. 

L’abbandono massiccio e volontario dal lavoro è il sintomo di un malessere precedente il Covid19. In Italia i numeri dei primi nove mesi del 2022 indicano in 1,6 milioni di persone che hanno dato le dimissioni (il 22% in più dello stesso periodo del 2021, dati ministero del Lavoro), in Veneto sono oltre 200 mila le lettere di dimissioni piombate sulle scrivanie delle Risorse Umane (quasi 30mila in più del 2021, 75mila in più rispetto al 2020, dati Agenzia Regionale Veneto Lavoro). 

Non è solo una questione salariale, che pure esiste ed è enorme, affermano dal comitato bellunese per Bonaccini . «Il punto è la mancanza di risposte da parte delle aziende e delle istituzioni alle nuove domande che i giovani, ma anche i trentenni e i quarantenni pongono: la possibilità di combinare le esigenze della carriera con quelle della famiglia, del tempo libero e della comunità in cui si vive».