La fibra rompe l’asfalto e fa arrabbiare Palazzo Rosso: «Ci rivolgeremo alla Procura»

La fibra rompe l’asfalto e fa arrabbiare Palazzo Rosso: «Ci rivolgeremo alla Procura»

«Ripristino del manto stradale ancora deludente, studieremo un’azione forte con l’Anci e coinvolgeremo anche il presidente Veneto, il sindaco di Treviso». Sono le parole dell’assessore ai lavori pubblici Franco Roccon, dopo l’ennesimo sopralluogo ai cantieri aperti in città per il ripristino del bitume dopo la posa della fibra ottica, avvenuta ormai oltre un anno fa. La situazione emersa è critica, la ditta incaricata per le asfaltature fatica a lavorare per le condizioni delle strade dopo la posa di tombini e cavidotti; nonostante le diffide delle scorse settimane, sembra ancora lontana una vera soluzione. 

«Come noi ci sono molte altre città italiane – commenta il sindaco, Oscar De Pellegrin -, occorre studiare un’azione forte e rivolgerci direttamente al Governo per chiedere la modifica del contratto nazionale per le società di posa della fibra. Naturalmente è un bene la posa della fibra, permette di colmare un gap pesante per il nostro territorio, ma questo non deve avvenire a discapito della vivibilità nelle nostre città».

Rappezzi provvisori con “malta rossa” e tombini fuori livello non sono ancora stati sistemati. E una parte delle recenti asfaltature mostra incredibilmente già segni di cedimento rendendo evidente la necessità di nuovi interventi. L’amministrazione ha parlato a più riprese con le ditte che hanno vinto il bando e operato in città per la posa della fibra ma, a fronte delle rassicurazioni ricevute, i problemi non sono stati risolti. Tanto che oggi si pensa di aprire un dialogo con il sindaco di Treviso per fare fronte compatto e portare la questione al Governo attraverso l’Anci. 

«Ho girato la città negli ultimi giorni per una ricognizione ai cantieri – spiega Roccon -, purtroppo non è cambiato nulla dall’ultimo sopralluogo, la situazione è critica, al limite dell’inverosimile. Non possiamo più accettare interventi di questo tipo, parlo di scavi e ripristini provvisori, pericolosi e fatti male, tombini fuori livello e fissati con la schiuma, dislivelli pericolosi che in strade frequentate non devono esserci. Mi sono confrontato con il sindaco di Treviso e ho accennato alla questione, nei prossimi giorni lo coinvolgeremo maggiormente per avviare un’azione compatta; chiedere la modifica del contratto nazionale sarà funzionale a inserire penali anche per le quattro major titolari della posa della fibra, non solo per chi ha lavorato in subappalto. La ditta al lavoro in questi giorni si trova in difficoltà nell’eseguire un lavoro a regola d’arte proprio per le conseguenze lasciate sulle strade da chi ha posato la fibra. Se sarà necessario, ci rivolgeremo anche in Procura, perché questo rimbalzo di responsabilità non è più accettabile».

foto d’archivio

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