Il Duomo, a misura d’uomo. Adeguato alle nuove esigenze liturgiche, che guardano alla maggiore partecipazione del popolo nella celebrazione della messa. La cattedrale dovrà finire sotto i ferri. Ma per decidere gli interventi si passerà attraverso un concorso di idee. La Diocesi l’ha lanciato ieri, pubblicando il bando ufficiale per “la progettazione dell’adeguamento liturgico”.
Il concorso è aperto «a gruppi di lavoro coordinati esclusivamente da un architetto e costituiti da progettista, un esperto in liturgia, uno o più artisti»; così si legge sul bando. Le modalità di partecipazione sono dettagliate nel bando: entro il 15 marzo gli interessati dovranno inviare l’iscrizione. Seguiranno altre interlocuzioni e, secondo le scadenze indicate, l’invio degli elaborati progettuali.
Sono previste due fasi. La conclusione del concorso e la proclamazione del progetto vincitore è prevista entro il 2021. Seguiranno i tempi della progettazione esecutiva.
In tempi più recenti la Cattedrale ha subito diversi interventi: nei primi anni Novanta del secolo scorso il vescovo Ducoli promosse una serie di restauri conservativi delle facciate esterne e dell’interno. Poco dopo il Duemila venne attuato un restauro conservativo su parte della copertura. Nel 2016 infine si rese necessario un importante intervento statico sulla cupola, che comportò l’applicazione di tecnologie avanzate.
Era rimasto in sospeso l’adeguamento dell’interno, richiesto dopo che il Concilio Vaticano II (1962-1965) aveva avviato nella Chiesa la riforma liturgica, che comportava un nuovo modo di celebrare la messa e gli altri sacramenti. Le chiese dovevano avere spazi adeguati per le celebrazioni, a maggior ragione una cattedrale.
Le indicazioni del Concilio richiedono soprattutto un ripensamento dell’area attorno all’altare.