Invase la corsia e provocò la morte di un 29enne centauro: il guidatore patteggia

Invase la corsia e provocò la morte di un 29enne centauro: il guidatore patteggia

Finirà con un patteggiamento il processo riguardante l’incidente mortale in galleria “Termine”, a Longarone. Nell’udienza preliminare di ieri mattina (26 settembre), in Tribunale a Belluno, è stata ribadita ancora una volta la chiara dinamica del sinistro (suffragata anche dal filmato delle telecamere di video-sorveglianza fuori dalla galleria), al seguito del quale perse la vita il 29enne cadorino Nicola Valmassoni. All’imputato, quindi, non è rimasto altro che chiedere un patteggiamento. 

In aula era presente pure il fratello della vittima, assistito da Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella tutela dei familiari delle vittime di incidenti stradali, e che si è costituito parte civile con l’avvocato fiduciario di Giesse.

«Attendiamo ora l’udienza del 7 novembre, giorno in cui verrà formalizzato il patteggiamento – spiega Gennaro Pisacane, responsabile della sede di Giesse Risarcimento Danni a Belluno – Di certo, questa storia non era partita nel migliore dei modi. All’inizio, infatti, Nicola era stato additato come il motociclista spericolato e distratto che aveva perso la vita durante un sorpasso azzardato. Grazie alle indagini serrate della Procura di Belluno è emersa invece la verità: Nicola stava guidando sulla sua corsia quando un’auto, proveniente dalla direzione opposta, ha sbandato all’improvviso verso di lui, urtandolo e facendolo ruzzolare sull’asfalto e contro il guardrail». 

Fondamentali, nella ricostruzione dell’incidente avvenuto il 17 luglio 2022, le telecamere di videosorveglianza di Anas poste all’imbocco della galleria che hanno tolto un peso dal cuore dei familiari, da sempre convinti dell’innocenza del figlio. 

Nelle immagini estrapolate dal filmato si vede chiaramente l’automobilista, M.C., 50enne residente nel Padovano, che guida la sua Skoda Octavia lungo l’Alemagna, con direzione di marcia da Cortina d’Ampezzo a Longarone, e perde poi il controllo del mezzo all’uscita della galleria Termine, verso le 6.20 del mattino. Infine, lo scontro fatale con la Ducati Monster di Valmassoni.

 «L’assenza di qualsiasi tentativo di frenata o di correzione della traiettoria da parte dell’automobilista – si legge nella consulenza tecnica affidata all’ingegner Andrea Calzavara – può essere spiegata solo con un colpo di sonno o con una distrazione dello stesso, oltre che naturalmente con una velocità non adeguata (l’automobilista guidava ad almeno 90 chilometri orari; quindi, ben oltre il limite consentito su quel tratto di 70 km/h, ndr)». 

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