Inaugurata la briglia di tecnologia giapponese a Cancia. Adesso l’Antelao fa meno paura

Inaugurata la briglia di tecnologia giapponese a Cancia. Adesso l’Antelao fa meno paura

Il primo collaudo lo avevano fatto le piogge violente di fine agosto 2020, con danni a San Vito e sul Rudan (a Vodo), ma senza smuovere neppure un sassolino a Cancia (Borca di Cadore). Era la prima prova che le grandi opere messe in campo dall’ente Provincia sul canalone dell’Antelao funzionano. E ieri (6 ottobre) sotto una pioggia battente sono state inaugurate ufficialmente. 

Una briglia frangicolata di tecnologia giapponese, prima opera del genere in Italia. Più un vasto sistema di drenaggio delle acque, creato con l’obiettivo di separare la parte solida delle frane dalla parte liquida, e rallentare così la velocità e l’entità dei fenomeni idrogeologici. Un investimento di 4,1 milioni di euro per il primo stralcio, mentre Palazzo Piloni ha già avviato le progettazioni per il secondo stralcio, che prevede un’altra briglia e un ulteriore investimento di 3,5 milioni. Insomma, l’Antelao – che nel luglio 2009 aveva provocato una vasta colata e due vittime – adesso fa meno paura.
Lo ha detto anche il sindaco di Borca, nel suo intervento: «Questa è un’opera importante che aspettavamo da tanto tempo. Un’opera che mette in sicurezza l’abitato di Cancia».
La progettazione è stata quasi decennale. Nel frattempo ogni estate il canalone è stato tenuto d’occhio dagli “angeli” della Protezione Civile, ringraziati più volte dal presidente della Provincia, che ha puntato l’attenzione sul Pnrr e sulla richiesta di investimenti per la prevenzione. «La montagna bellunese è splendida ma fragile – ha detto Padrin -. Sospesa in un equilibrio complesso. Se vogliamo salvarla, dobbiamo investire in interventi di questo genere».
Interventi che adesso avranno bisogno di un ulteriore piccolo tassello. «Bisogna trovare un luogo per lo stoccaggio del materiale, per ripulire i canaloni quando serve – ha detto il consigliere provinciale delegato alla difesa del suolo Massimo Bortoluzzi -. Non solo per Cancia, ma per l’intera Valboite».

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