Prima l’impronta in Cansiglio, al confine tra la provincia di Belluno e il Friuli Venezia Giulia. Poi un’orma sulla neve a Casera Razzo (in Comune di Vigo di Cadore), rinvenuta ieri mattina (2 maggio). Se due indizi fanno una prova, è sicuro che ci sono due orsi nella montagna bellunese. O meglio, che due orsi sono passati per la provincia negli ultimi giorni.
Non è una novità. E non è neppure un segnale di pericolo, come molti vorrebbero far credere. Gli esperti spiegano che in questo periodo dell’anno – in primavera, dopo il risveglio dal letargo – i maschi giovani vagano per ampi tratti del territorio montano. Di solito, vengono espulsi dagli areali di adulti che vedono gli orsi più giovani come potenziali competitor per l’accoppiamento. E quindi capita che alcuni esemplari vaghino in cerca di una femmina. Con ogni probabilità è così per i due orsi che hanno lasciato tracce in Cansiglio e a Casera Razzo. Peraltro, è già successo altre volte, anche negli anni scorsi.
La novità è che il tema orso è diventato trend topic, in maniera assai divisiva tra chi è assolutamente pro-orso e chi è assolutamente contro-orso. Al di là degli estremismi, c’è un aspetto che non deve passare sotto traccia: il Trentino ha reintrodotto gli orsi nel suo territorio con il progetto Life Ursus, finanziato dall’Unione Europea; nel Bellunese invece gli orsi transitano – e quindi arrivano – da soli, senza bisogno di spendere soldi pubblici, per il fatto che il territorio è più selvaggio e meno antropizzato.