Impegni precisi, ma il tempo stringe. Per Acc fumata grigia dal vertice al Mise

Impegni precisi, ma il tempo stringe. Per Acc fumata grigia dal vertice al Mise

La parola chiave è sempre una: accelerare. Perché per Acc il tempo stringe e la sabbia nella clessidra è agli sgoccioli, come la pazienza dei lavoratori. La speranza riposta nel vertice al ministero dello sviluppo economica era altissima. Al termine della riunione, però, il barometro resta tendente al brutto tempo. Perché le rassicurazioni sono arrivate, è vero. Ma sono pacche sulle spalle, quando servirebbe ben altro. 

Il tavolo ministeriale è durate quasi quattro ore. Un parto. Sotto i riflettori la situazione dello stabilimento zumellese, insieme all’ex Embraco di Torino. Perché il progetto è sempre lì: ItalComp, il polo italiano del compressore. 

La vice ministra Todde ha illustrato la situazione, spiegando che verrà aperto un tavolo tecnico per risolvere le urgenze dell’Embraco, mentre per Acc è stato comunicato che il ministro Giorgetti ha presentato l’emendamento dell’art. 37 del Decreto Sostegni. Tradotto: le banche interverranno con più facilità erogando il denaro necessario alla sopravvivenza dell’azienda guidata dal commissario Castro fino alla definizione del progetto. Il tempo però stringe: se non arriva liquidità, i primi di giugno la fabbrica chiude e lascia a casa quasi 300 persone.

«Non siamo molto soddisfatti, speravamo in un impegno più concreto e specifico – il commento di Stefano Bona, Fiom Cgil di Belluno -. Per il momento aspettiamo le prossime comunicazioni del ministero in linea con quanto detto oggi (ieri, venerdì 23, ndr). A questo punto è necessario che il governo rispetti gli impegni presi e che non ci siano più deroghe e temporeggiamenti». «Occorre accelerare, senza più ripensamenti, per la costituzione di ItalComp – scrivono Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil in una nota -. Bisogna partire dall’impegno dichiarato ufficialmente oggi dalla vice ministra Todde».

È la stessa linea dell’assessora regionale Elena Donazzan. Che chiede concretezza agli istituti di credito. «La tabella di marcia dei lavori è dettata dalle tempistiche indicate dal commissario straordinario Castro e le risorse per scongiurare la chiusura debbono essere disponibili entro pochi giorni. Il ministero, quindi, è chiamato a operare in stretto contatto con la propria amministrazione straordinaria al fine di rispettare la suddetta scadenza». «Ho chiesto al ministero – conclude Donazzan – di richiamare gli istituti di credito a un’azione di sostegno effettivo a progetti di sviluppo del manifatturiero italiano e quindi dell’economia reale».

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