Sabato 14 ottobre (ore 17), in sala Placido Fabris a Pieve d’Alpago, ci sarà un incontro per ricordare la figura e l’opera dell’archeologo Eugenio Padovan, scomparso recentemente. Gli studi, le battaglie, i successi, le delusioni, le amicizie, gli affetti: il Mese del libro Alpago dedica un incontro alla sua memoria e al suo impegno per promuovere la cultura e la storia del Bellunese. Lo fa nel quinto appuntamento della rassegna letteraria, invitando i familiari, gli archeologi, i colleghi e gli amici per ricordarlo in quella che è la terra di origine di Padovan, l’Alpago, dove ha condotto importanti scavi e ritrovamenti con l’associazione Amici del Museo. Reperti che attendono di poter tornare al loro luogo di provenienza e testimoniare in loco la storia di una civiltà antica e ancora misteriosa. La seconda parte dell’incontro infatti sarà dedicata allo stato di avanzamento del progetto espositivo museale per la conservazione in Alpago dei reperti archeologici scoperti proprio a Plois e a Curago e della situla funeraria di “Pian de la gnela”, la cui perfetta riproduzione a opera del restauratore Stefano Buson, che interverrà all’incontro con l’archeologo Luca Zaghetto, sarà eccezionalmente esposta al pubblico. Un progetto a cui Eugenio Padovan teneva molto e per il quale si è sempre impegnato al fine di vederlo realizzato. Interverranno, insieme al sindaco di Alpago Alberto Peterle e all’amministrazione comunale, alcuni esperti di progettazione e gestione di siti museali che illustreranno la natura del progetto intitolato “ArcheoAlpago”, che mira a coinvolgere in un’ottica cooperativa altre realtà museali presenti sul territorio della Conca.

Per il Mese del libro a scuola, sempre sabato 14 ottobre, al mattino, le scuole dell’Alpago incontrano Paola Zambelli che parlerà agli studenti delle scuole medie del suo libro “La diga più alta del mondo, Vajont 1963” (Michael edizioni 2023).