Il margine, terra di rivoluzione. Passeggiata-spettacolo a Gena, in Valle del Mis

Il margine, terra di rivoluzione. Passeggiata-spettacolo a Gena, in Valle del Mis

E se i margini fossero messi al centro, al centro delle geografie, al centro delle politiche, al centro di valori condivisi? Allora sì che sarebbe la rivoluzione… Gli emarginati sarebbero integrati, le loro storie ascoltate, comprese e rispettate.

La montagna con le sue terre alte e terre di mezzo sarebbe compresa e rispettata nelle sue peculiarità, e forse uomo e ambiente potrebbero finalmente trovare nuovi equilibri.
E pure l’Europa potrebbe essere più aperta, porosa, flessibile e inclusiva. Perché da sempre quello che si colloca al margine è una potenzialità inespressa e riuscire a dargli dignità è “La” rivoluzione.

Domani (sabato 9 settembre) a Gena Alta, in Val del Mis si faranno le prove generali per questa “rivoluzione del margine” (una rivoluzione chiaramente pacifica e filosofica), con una passeggiata, un dibattito aperto e multidisciplinare, e uno spettacolo teatrale. Un evento ricchissimo di ospiti, di spunti di riflessione davvero diversi dal solito, un mix esplosivo di passione, amore per il territorio e visioni di futuro. Un pomeriggio-serata da cui torneremo tutti cambiati.

L’evento è stato ideato e realizzato da Mattia Cason e Alessandro Conte, attori, danzatori e pensatori, già autori dello spettacolo teatrale “Le Etiopiche” (una produzione EN-KNAP Produzioni /CSS Teatro stabile di innovazione del FVG), in collaborazione con gli Amici di Gena e con l’Associazione Isoipse. L’evento vede inoltre il patrocinio del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e la preziosa collaborazione de Il Veses e della Pro loco “Monti del Sole-Sospirolo”.

Il programma prevede ritrovo e partenza alle 15 al bar La Soffia, in valle del Mis. Da lì inizia la passeggiata a piedi fino a Gena Alta (400 metri di dislivello) con l’accompagnamento e la guida degli amici di Gena che ne racconteranno la storia. Quello che è interessante a Gena non è solo la storia e il passato ma è anche il presente, con l’immenso lavoro di cura e manutenzione che da anni stanno portando avanti alcuni abitanti.

Raggiunta Gena Alta, tra le 17 e le 18.30 si terrà un dibattito, un confronto aperto attorno al tema del margine, focalizzandosi sul valore dei luoghi nascosti e dimenticati. Gli esperti che prendono la parola sono diversi e tutti ben conosciuti: il sociologo Diego Cason, il naturalista e tecnico del Parco Enrico Vettorazzo, il geologo Emiliano Oddone, il dottore forestale Giacomo Piazza e il faunista Fabio Dartora. A loro, in dialogo con il pubblico, spetterà far emergere il potenziale delle terre di mezzo, della montagna più abbandonata ed emarginata.

Dopo un ristoro conviviale, alle 20.30, con il favore del buio, inizierà lo spettacolo teatrale “على دروب أوروبا – Sui sentieri per l’Europa” attraverso parole, danza, musica e immagini, con Mattia Cason, Alessandro Conte e Muhammad Abd al-Mun’im.

Questo spettacolo è una prima possibile traduzione di un romanzo con due titoli, due autori, due storie a tratti completamente diverse, ma alla fine è un romanzo solo. Innanzitutto c’è “La biografia di Alessandro e ciò che in essa vi è di strano e meraviglioso”, un testo redatto nel XV secolo da un autore misterioso che si firma as-Sūri, “il Siriano”, il quale vi ha messo per iscritto diverse narrazioni popolari di matrice islamica incentrate sulle avventure (in parte storiche ma per lo più fantastiche) di Alessandro Magno in Africa.

In secondo luogo c’è il più recente “‘Ala Durūbi Awrūba / Sui sentieri per l’Europa”, l’ultimo romanzo di Muhammad ‘Abd al-Mun’im, un editore, scrittore e poeta di Aleppo costretto ad abbandonare la Siria per le proprie opinioni avverse al regime di Bashar al-Assad. Muhammad racconta del viaggio da lui intrapreso da solo nei primi mesi del 2016 che lo ha visto attraversare la Turchia, il mar Egeo e i Balcani fino ad arrivare a Ljubljana, città dove tutt’oggi risiede e dove, a suo dire, è rinato tanto come artista che come uomo.

Lo spettacolo porta a riscoprire in Alessandro Magno l’immagine dell’Europa, ritrovando nella sua contraddizione tra brama di conquista e curiosità per l’alterità la contraddizione alla base dell’irrequietezza storica della cosiddetta “civiltà europea”, da sempre a cavallo tra ansia di conquista, che distrugge, e ansia di conoscenza, che conserva. Ripercorrendo le avventure di Alessandro si cerca di ricordare com’è che all’origine anche l’Europa era altra, diversa, straniera, così meravigliosamente straniera da assomigliare a chi tutt’oggi varca il mare per raggiungerla.

A spettacolo finito, verso le 22, si scenderà con le torce al bar La Soffia. L’evento è gratuito e la partecipazione all’iniziativa è libera.

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