Il gioco delle infrastrutture, il sogno delle Olimpiadi. Comincia la rincorsa al 2026

Il gioco delle infrastrutture, il sogno delle Olimpiadi. Comincia la rincorsa al 2026

«Le infrastrutture sono la vera sfida. Perché creano opportunità, collegamenti e lavoro. Il problema sono i tempi e le risorse». Parole e musica di Vincenzo Boccia, che ha concluso così la sua giornata dolomitica. Con un intervento olimpico sul palco del Teatro Comunale. L’importante, a voler sintetizzare al massimo la tavola rotonda targata Confindustria Belluno Dolomiti, è che non si arrivi alla calma olimpica. Soprattutto in campo infrastrutturale. Perché i ritardi visti soprattutto sulla viabilità per Cortina 2021 non dovranno riversarsi anche sui giochi 2026.

IL PROBLEMA

La chiacchierata tra il numero uno del Coni Giovanni Malagò, Luca Zaia, Antonio Rossi (sottosegretario della Regione Lombardia), il sindaco di Cortina Gianpietro Ghedina e Alessandro Benetton (Fondazione Cortina 2021) ha fissato benissimo l’obiettivo e insieme il problema dei due eventi planetari che vedranno il Bellunese protagonista tra il 2021 e il 2026: la strada tra Belluno e Cortina. Perché da Venezia a Pian di Vedoia ci si arriva comodi (o quasi); e poi?

«Sulla partita olimpica abbiamo circa 1 miliardo di euro per le opere – ha detto il governatore Zaia -. Ma oggi il problema è burocratico. Oggi gente come Mattei e De Gasperi, che hanno fatto la storia delle grandi opere pubbliche del nostro Paese, avrebbero problemi con la giustizia se pensassero i cantieri senza le lungaggini burocratiche».

Per Zaia in ogni caso, «la priorità è la variante di Longarone. E il modello è quello commissariale». Stessa lunghezza d’onda di Malagò: «Se il commissario ci fa raggiungere l’obiettivo, ovvero che le opere siano pronte in tempo, va benissimo. Ricordo solo che qui a Belluno nel 1985 si sono disputate le Universiadi. In quell’occasione venne costruito il palaghiaccio, che oggi è stato trasformato nella Spes Arena. Ecco, senza le Universiadi oggi forse Belluno non avrebbe quel palazzetto. Questo significa che i grandi eventi portano infrastrutture e le lasciano a disposizione dei territori».

SOSTENIBILITÀ

L’altro tema fondamentale riguarda l’accortezza con cui verranno fatte le infrastrutture. La parola chiave oggi è sostenibilità. E tutti sono d’accordo: le Olimpiadi Milano-Cortina saranno sostenibili. Di fatto, il territorio ampezzano ha già tutto. E quello che manca passerà per la gran parte dalla riqualificazione dell’esistente, dalle ristrutturazioni degli alberghi per le quali sono già attivi quasi venti cantieri nella sola Cortina.

INTANTO…

Prima delle Olimpiadi, però, ci sono i Mondiali di Sci 2021. E tra un mese o poco più le finali di Coppa del Mondo di sci. Sempre a Cortina. «Saranno le prove generali per il 2026 – ha detto Benetton -. Un test importante. Siamo partiti da Cortina “bella addormentata nel bosco”; siamo arrivati alle Olimpiadi. Adesso poi c’è anche il grande sogno del governatore Zaia di un collegamento sciistico tra Cortina e Zoldo e tra Cortina e l’Alto Adige; sarebbe il più grande comprensorio del mondo».

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