Una sala gremita a Cavarzano ha ospitato l’assemblea annuale della sezione Cai di Belluno (il 24 marzo). E la notizia è che la montagna piace assai. Lo dicono i numeri: il Club alpino di Belluno ha aperto il 2023 con ben 126 nuovi soci (per l’80% sotto i 40 anni e per il 41% donne). Oltre un centinaio di questi ha partecipato al rinnovo del direttivo sezionale e del collegio dei revisori dei conti. Il nuovo direttivo eletto, che il 3 aprile prossimo sarà chiamato a nominare il nuovo presidente per il triennio 2023-2025, è quindi composto da Rinaldo Dell’Eva, Paolo Barp, Michela Sovilla, Silvano De Salvador, Alberto Gris, Francesco De Col, Giacomo Molin Pradel, Roberto Foppa, e Claudio Giotto. Il collegio dei revisori è composto da Alessandro Farinazzo, Arturo Giozet e Giovanni Spessotto.
L’assemblea si è aperta con la proiezione di un video che ha raccontato la nutrita attività delle commissioni: dalla scuola di alpinismo e sci alpinismo, che vanta 70 istruttori nazionali, regionali e sezionali, alla commissione di ciclo-escursionismo, avviata proprio nel 2022, prima nel Veneto con le sue otto uscite. E ancora si è parlato delle commissioni escursionismo e Tam, con un grande numero di uscite in ambienti diversi e per tutti i gusti, e delle preziose attività del Coro Cai Belluno. Sono stati ripercorsi i grandi viaggi del 2022: la salita al Monte Rosa (4.634 metri) e alla piramide Vincent, e il viaggio di un mese in Nepal.
Sottolineata anche l’attività nelle scuole a opera della commissione naturalistico culturale con i progetti “Generation” con le superiori, e “Turismo sostenibile” con la media Nievo, che hanno coinvolto un centinaio di ragazzi.
Sono state illustrate l’attività di sistemazione, con gli interventi straordinari sul sentiero 501, e gli sfalci per facilitare gli accessi sull’Altavia 1. Per quanto riguarda i rifugi di competenza, nel 2022 al Tissi è stato costruito il nuovo acquedotto con le nuove vasche di contenimento per 12.000 litri; inoltre, è stato sistemato il nuovo terrazzo panoramico e sono stati rifatti i pavimenti interni. Mentre al rifugio VII Alpini (in foto) e al rifugio Bianchet si è provveduto con la collocazione di cisterne per affrontare l’emergenza idrica.