I monoclonali funzionano. Scaggiante: «Finora curati 11 pazienti»

I monoclonali funzionano. Scaggiante: «Finora curati 11 pazienti»

Due giorni fa la notizia: un operatore sanitario della casa di riposo “Gaggia Lante” di Belluno è risultato positivo al tampone di routine. Ma era già stato vaccinato: il 30 dicembre aveva ricevuto la prima dose, il 21 gennaio la seconda.

Come è stato possibile? «In realtà è una cosa assolutamente normale – spiega Renzo Scaggiante, direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive del “San Martino” di Belluno – perché va sempre ricordato che i vaccini, che sono tra i medicinali con la più alta efficacia, hanno uno spettro di protezione del 90-95% delle persone vaccinate. Ma non coprono al 100%, per cui alcuni casi isolati di persone che si infettano pur vaccinate è previsto. Ma già proteggendo al 95%, quando riusciremo a vaccinare la grandissima parte della popolazione il virus non circolerebbe più e la pandemia si ridurrebbe moltissimo».

Scaggiante tranquillizza anche per quanto riguarda le possibili reazioni gravi dopo la vaccinazione. «Finora nel nostro territorio non ne abbiamo avute. Solo episodi di indolenzimento e febbre: sintomi che dimostrano che il corpo sta reagendo positivamente». Niente embolie né trombi, dunque: «D’altra parte i dati grezzi anche relativi ad AstraZeneca – spiega – mostrano che il numero di questi eventi è sovrapponibile alla normale incidenza di questi fenomeni».

E ad armare l’Ulss1 contro il Covid sono arrivati da un po’ di giorni anche gli anticorpi monoclonali. Sono undici, finora, i pazienti trattati, su una trentina di segnalazioni. I risultati sono ottimi, spiega Scaggiante: «Abbiamo scelto, grazie al fondamentale aiuto dei medici di base, le persone in base alla gravità di patologie già presenti. Nessuno dei pazienti è peggiorato. Ora sono tutti a domicilio, a casa loro, con sintomatologia leggera e non in peggioramento».

Fondamentale è la tempestività d’intervento. «E’ necessario applicare l’iniezione entro 10 giorni al massimo dall’insorgere dei sintomi, meglio entro i primo 3-5 giorni. Ecco perché è importante il ruolo dei medici di base. I monoclonali costano molto, ma il rapporto costo – efficacia è assolutamente favorevole. E con la produzione su larga scala i prezzi poi caleranno».

© Copyright – I testi pubblicati dalla redazione su newsinquota.it, ove non indicato diversamente, sono di proprietà della redazione del giornale e non è consentita in alcun modo la ripubblicazione e ridistribuzione se non autorizzata dal Direttore Responsabile.

TAG
CONDIVIDI
Articoli correlati
© 2023 NIQ Multimedia s.r.l.s. – C.F. e P.IVA: 01233140258
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Belluno n. 4/2019
Web Agency: A3 Soluzioni Informatiche
Made by: Larin
News In Quota
Torna in alto