I fiori del salice bianco e le gemme “pelose”: la leggenda dei gattici

I fiori del salice bianco e le gemme “pelose”: la leggenda dei gattici

E vi rivedo, o gattici d’argento,
brulli in questa giornata sementina:
e pigra ancor la nebbia mattutina
sfuma dorata intorno ogni sarmento.

Già vi schiudea le gemme questo vento
che queste foglie gialle ora mulina;
e io che al tempo allor gridai, cammina,
ora gocciare il pianto in cuor.

(Giovanni Pascoli) 

I gattici sono i fiori del salice bianco, diffuso nel nostro territorio.

Tante sono le leggende che spiegano il perché di una fioritura così particolare.

Si narra che una mamma gatta si ritrovò nelle rive di un fiume ed era disperata perché i suoi piccoli erano caduti nelle sue acque e rischiavano di morire.

Miagolava così forte che i salici la sentirono. Le piante allungarono le loro fronde fino al ruscello piegandosi a pelo d’acqua, prendendo uno a uno i gattini che, con le zampine, si attaccarono ai rami.

Fu proprio da allora che questi alberi a primavera si riempiono di gemme ricoperte di peluria: assomigliano al pelo di quei micini e vengono chiamati “gattici”. E in questa stagione esplodono in tutto il loro vigore.

Il Salice bianco è diffuso in Agordino, soprattutto lungo le rive dei torrenti. Per chi non lo sapesse è una pianta che ha virtù medicinali. Infatti l’acido salicilico, un componente alla base della nostra aspirina, fu ricavato dal salice bianco. La corteccia?

Contiene il tannino: ottimo cicatrizzante e disinfettante.

Alla prossima!

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