Testimonianze autentiche che illuminano mezzo secolo di Storia italiana, dal 1896 al 1945: come? Grazie a tre diari autografi di tre soldati semplici, fra cui un alpino di Belluno.
In un italiano elementare, a volte un po’ sgrammaticato, i tre soldati raccontano mesi e anni di guerra e prigionia e tre disfatte di Stato: Adua, Caporetto e l’armistizio dell’Otto settembre.
Sono i racconti contenuti nel libro “Ostaggi d’Italia” di Dario Borso.
Esperto di storia, Borso illustra come ciascuno di questi brevi testi sia venuto alla luce e ne ricostruisce con grande attenzione storico-critica gli interventi di revisione e di riscrittura, mettendo in evidenza le opinioni e le censure. E cercando di restituire al lettore il testo originale. Borso, inoltre, ha trovato il diario autografo del granatiere Giuseppe Giuriati grazie alla famiglia del soldato.
Anche Gadda aveva scritto di guerra e di prigionia, ma lui era un ufficiale, un privilegiato: i tre uomini di “Ostaggi d’Italia”, invece, sono soldati semplici, gettati in trincea; le loro voci sono quanto mai vere, disperate, vive.
Il testo è disponibile in libreria.