«Ho prenotato online una camera nel vostro hotel, arrivo verso le 22».
«Bene, da che zona proviene?».
«Dal Veneto».
«Ah… No, guardi. Non siamo operativi».
È andata più o meno così a un autotrasportatore bellunese: Mirco Barp. Il titolare della ditta Eurex, ditta che opera in tutta Europa nel campo dei trasporti dedicati espressi, stava raggiungendo la provincia di Pescara. Per lavoro, ovviamente. Anzi, per una consegna importantissima: un carico di mascherine. Consegna che era prevista per questa mattina.
Ma ieri pomeriggio, all’altezza di Ravenna, Barp è stato suo malgrado protagonista di una telefonata surreale: «Dopo aver completato la prenotazione con Booking, ho avvertito l’albergo che sarei arrivato in tarda serata – racconta -. Tuttavia, quando hanno saputo che provenivo dal Veneto, sono stato liquidato con una scusa. Mi è stato detto che il servizio non era più operativo. Allora ho chiesto a un amico, non veneto, di prenotare nello stesso hotel. E, guarda caso, avevano camere a disposizione. Incredibile e inaccettabile».
In realtà, l’autotrasportatore e grande appassionato di sport (è stato presidente della Pallavolo Belluno e segue ovunque la squadra di calcio legata ai colori gialloblù) ha trovato posto in un’altra struttura nei pressi di Pescara: «Temo mi abbiano accettato solo perché non sapevano dove collocare Belluno nella carta geografica. Ho scoperto poi in un secondo momento che in Abruzzo c’è la direttiva regionale di non accettare veneti e lombardi perché arrivano da una zona rossa». Peccato che, da una settimana, tutta Italia sia zona rossa: «Devono essere chiari e comunicarlo prima. Non sarei comunque tornato indietro e avrei fatto il possibile per completare la consegna, a costo di dormire in furgone. Ma è la linea di principio che mi fa arrabbiare».