Ora le ruspe potranno riaccendere i motori per davvero. Il giudice per le indagini preliminari, Federico Montalto, ha annullato il secondo sequestro dell’hotel Ampezzo di Cortina, ordinando di rimuovere i sigilli. Nell’udienza preliminare sono stati anche assolti «Perché il fatto non costituisce reato» Andrey Todorov, legale appresentante della società Lajadira (proprietaria dell’immobile) e Silvia Balzan, responsabile dell’ufficio edilizia del Comune di Cortina. I due erano stati accusati di abuso d’ufficio in merito all’intervento di ristrutturazione da 16 milioni di euro del prestigioso hotel in pieno centro a Cortina.
«Siamo soddisfatti – il commento dell’avvocata Elisa Pollesel, dello studio Bma di Treviso, difensore di Todorov – perché la decisione del giudice dovrebbe mettere la parola fine alla vicenda, anche se in via teorica la procura potrebbe di nuovo appellarsi». Oltre che sul piano penale, la situazione sembra definitivamente sbloccata anche sul piano prettamente amministrativo, come spiega la stessa Pollesel: «Grazie anche al grande lavoro dei tecnici del Comune di Cortina abbiamo ottenuto un nuovo titolo edilizio».
Dalle parole di Pollesel emerge un unico, grande rammarico: «Il mio pensiero va all’architetto Lucio Boni, progettista dell’opera, che è mancato pochi giorni fa. Dispiace immensamente che lui non potrà assistere al completamento del suo progetto. Inoltre, se fosse stato ancora vivo, anche lui avrebbe avuto il sollievo di essere completamente assolto dalle accuse».
Si avvia così a conclusione una vicenda durata quasi due anni. Era il 23 luglio 2020 quando furono messi i sigilli al cantiere di demolizione e ricostruzione dello storico hotel, per una serie di presunti abusi procedurali. Dopo un primo dissequestro deciso dal tribunale di Belluno a settembre 2020, la Cassazione diede ragione alla Procura, ribaltando la decisione e ordinando un nuovo sequestro. Ieri il nuovo capitolo, quello probabilmente definitivo.