Girasole d’autunno, dal sapore di carciofo. Il topinambur fa brillare le grave del Piave

Girasole d’autunno, dal sapore di carciofo. Il topinambur fa brillare le grave del Piave

 

Stanno sfiorendo in questi giorni. Per settimane hanno colorato di giallo l’autunno. Un tocco d’estate e di sole nel cuore di ottobre. Ma il loro scrigno di bontà sta sotto, ben nascosto dai raggi solari. Sono i topinambur (Helianthus tuberosus) che, non per niente, vantano una stretta parentela con il girasole (Helianthus annuns). E in Valbelluna se ne vedono parecchi, lungo le grave del Piave, a bordo strada. Anche nei posti più impensabili. Piante dai fiori controcorrente: mentre la natura va a morire sfumando verso l’inverno, i topinambur sbocciano.

Sono un’erbacea perenne, che vive per molti anni e può diventare infestante. I fiori crescono su steli che svettano fino a 2-3 metri di altezza. Quando la pianta si secca, è ora di raccogliere il tubero, che ha un sapore simile al carciofo (non per niente viene chiamato anche “carciofo di Gerusalemme”, e “rapa tedesca”).

Si cucina come le patate. Ottimo lessato e conservato sott’olio. In Piemonte, ad esempio, è una delle leccornie preferite da intingere nella bagna cauda. Il sole nel piatto.

 

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