La quarta edizione del premio intitolato alla memoria di Giuseppe Zanfron era dedicata all’emigrazione. E ad aggiudicarselo è stata una giornalista che, sul tema, ha scritto libri e incentrato un intero percorso professionale: il riferimento è a Paola Cecchini. Giornalista professionista, vive a Pesaro, è redattrice di Progetto Radici e collabora con numerose testate del Nord e Sud America e del Nord Europa. Grazie al lavoro dal titolo “La Marchigiana di Mendoza”, la giuria ha deciso di premiarla: «Per aver saputo centrare il tema – si legge nella motivazione – raccontando in un’intervista un’intera esistenza, con le speranze, illusioni, disillusioni e la ricostruzione di una vita che ha mantenuto però un profondo legame con la terra natia; per aver recuperato un pezzo di storia nazionale con uno degli esempi dell’emigrazione italiana degli anni ’30 e ’40, quando alla spinta economica si sommava quella ideologica del rifiuto del Fascismo».
Piazza d’onore per Paolo Riva, giornalista professionista freelance, che vive tra Milano e Bruxelles. E si è concentrato su “La strage di Marcinelle, tra vecchi e nuovi migranti”. Terzo posto, infine, per un viaggio “Dai Caraibi all’Uzbekistan, storie di calciatori all’estero per caso o per scelta”, di Ludovico Fontana.
La cerimonia finale è avvenuta a Longarone, nella sede municipale di Palazzo Mazzolà, per quello che è diventato ormai un appuntamento fisso nel panorama del giornalismo bellunese. E non solo. A curare l’organizzazione, come di consueto, Assostampa Belluno e Sindacato Giornalisti del Veneto, con il contributo del Consorzio dei Comuni del Bacino Imbrifero Montano del Piave e il patrocinio di Regione Veneto, Provincia di Belluno, Comune di Longarone, Fondazione Vajont e dell’Associazione Bellunesi nel Mondo.