È una delle copie manoscritte più antiche della Divina Commedia. E si trova a Belluno. In pochi hanno avuto il privilegio di vederla, finora. Ma le celebrazioni dei 700 anni dalla morte del Sommo Poeta metteranno in mostra anche il preziosissimo Lolliniano 35: così si chiama il manoscritto, dal nome della biblioteca che lo ospita, la Biblioteca capitolare Lolliniana appunto, dentro le stanze del seminario gregoriano. Il codice trecentesco sarà esposto da domenica prossima (13 giugno) a domenica 18 luglio. Visite solo su prenotazione (all’indirizzo mail bibliotecagregoriana@chiesabellunofeltre.it), accompagnate da alcune opere dell’artista bellunese Graziano Damerini. L’evento va a collocarsi all’interno della rassegna che ha visto coinvolti il Comune di Belluno, il Comune di Feltre, il museo diocesano di Arte sacra, l’Istituto di Scienze religiose di Belluno-Treviso, l’associazione Campedel, il Liceo Lollino e il seminario gregoriano in onore dei 700 anni dalla morte di Dante.
Il Lolliniano 35 (la numerazione è tipica per indicare i codici manoscritti) appartiene ai cosiddetti “Danti del Cento”, un gruppo di manoscritti ascrivibili all’officina scrittoria di Francesco di ser Nardo da Barberino. È stato scritto pochissimi anni dopo il 1321, data di morte del Sommo, in caratteri gotici. Ed è uno dei rari manoscritti da cui vennero ricavate le prime copie a stampa.