Non ci sono solo gli schianti di Vaia e la diffusione del bostrico a farla da padrone nelle politiche di gestione forestale in provincia di Belluno: nelle ultime settimane è infatti emerso un altro problema, un’infezione funginea che sta interessando le latifoglie.

Tra i primi in Valbelluna ad entrare in azione è il Comune di Limana che presto provvederà ad un’importante operazione di “pulizia” nella zona di Malga Pianezze, per cercare di contrastare un fenomeno diffuso in diverse aree della provincia.

Questa infezione va a colpire un territorio che fin da subito si era mosso per riparare i danni della tempesta Vaia: nel solo comune di Limana, 10mila metri cubi di legname a terra su un patrimonio stimato di 100mila metri cubi, per un’area compromessa pari a 97 ettari a fronte dei 400 ettari di patrimonio boschivo comunale. In due giorni di tempesta, è finito a terra il quantitativo di legname tradizionalmente esboscato in 12 anni.

A fine 2018 i primi affidamenti per gli esboschi; ad oggi, si è già arrivati a “ripulire” oltre 8mila metri cubi, restano alcune aree dove si interverrà già nelle prossime settimane nelle zone di Malga Cor e alle spalle di Malga Van. Oltre al danno ambientale, c’è quello economico per le casse dell’ente: più che dimezzato il valore del legname, la cui vendita ha comunque permesso di intervenire soprattutto nella parte alta del territorio con nuove infrastrutture, sistemazioni e manutenzioni delle silvopastorali e acquisto di attrezzature. Tra queste, anche un drone, fondamentale per individuare l’attacco alle piante da parte del bostrico (sintomatica è infatti la colorazione rossa che acquisiscono le foglie da parte dell’insetto, colorazione che inizia dalla sommità delle piante); in questi mesi, importanti le collaborazioni e le progettazioni portate avanti dall’amministrazione per cercare di contenerne la diffusione.