Prima un gatto selvatico, che passa e marca il territorio. Poi, a distanza di un’ora, un giovane esemplare di lupo, disorientato dall’odore del felino. E qualche giorno prima, una coturnice, uccello che si sposta anche camminando sulle zampette. Stesso posto.
È bastata una fototrappola piazzata dall’ufficio faunistico della Provincia per rilevare un’intensa attività di selvatici.
Gli avvistamenti sono di qualche settimana fa. Il luogo? Un sentiero della dorsale del Visentin. A quanto pare frequentatissimo, neanche fosse il liston di Piazza Martiri. Perché di solito ci vogliono settimane, mesi per catturare immagini significative, mentre in questo caso è bastato pochissimo. Davanti alla telecamera, prima una coturnice, uccello che evidentemente sverna volentieri in Visentin, con un piccolo gruppo. Poi un gattone selvatico, con ogni probabilità l’individuo vecchio della colonia che da tempo pare aver ripopolato le Prealpi bellunesi. Caratteristici gli anelli sulla lunga coda. Il felino marca il territorio e poi esce dal campo visivo della fototrappola. Ma poco dopo compare un lupo, un individuo giovane. Nessun appuntamento prefissato, perché il grande predatore sembra quasi essere stordito dall’odore del gatto selvatico. Anzi, è un po’ impacciato: scivola sulla neve con le zampe posteriori.
Se fosse un cartone animato, chissà cosa si direbbero tra loro questi animali. Ma non è un cartone: è la natura; e le tre testimonianze raccontano la grande biodiversità del territorio provinciale. Confermata anche da altri avvistamenti registrati dall’ufficio faunistico della Provincia. Nel corso del 2020, infatti, gli agenti di Palazzo Piloni hanno rinvenuto 5 puzzole, tutte vittime di investimenti stradali tra Cadola, Visome, Santa Croce del lago e val Cicogna.
