Foto di fiori, racconti di vita. Al via #storiedirose, contest del Museo di Seravella

Foto di fiori, racconti di vita. Al via #storiedirose, contest del Museo di Seravella

 

C’è la rosa sradicata dalla furia del Vajont, che fiorisce ancora. Ci sono le rose degli emigranti bellunesi provenienti dal Brasile e quelle delle vecchie balie da latte. E poi ci sono le rose donate dalle ville nobiliari di tutta Italia. Tutte fiorite nel giardino di Seravella, sede del Museo Etnografico della Provincia. Ma nei prossimi giorni ne sbocceranno di nuove sui social. Foto e racconti. È il progetto #storiedirose, un contest fotografico e narrativo curato proprio dal museo. 

Nella villa di Seravella è presente un grande roseto, che nei decenni ha messo insieme rosai di vario genere, provenienti da tutto il mondo. Decine e decine di piante. Nessuna comprata in un vivaio, segno di una cultura ancora viva di scambio e di condivisione, e di un forte legame del Museo con il territorio e i suoi abitanti. «Scambio e condivisione che adesso possono correre anche sul web. È questa l’idea del contest #storiedirose – spiega il consigliere provinciale con delega alla cultura, Simone Deola -. Aspettiamo fotografie e racconti di vita che si celano dietro piante di rose. I social e in particolare Instagram sono un veicolo straordinario di promozione e iniziative come questa hanno proprio lo scopo di diffondere quanto di straordinario c’è a Seravella».

Per partecipare al contest basta postare una foto e un breve racconto o descrizione sul proprio profilo Facebook, aggiungendo gli hashtag #storiedirose e #rosedelledolomiti (i contributi saranno poi rilanciati dai profili sociale del Museo). In alternativa, è possibile inviare il materiale alla mail seravella@isoipse.it (o via Whatsapp al 3519927115).

«Il Museo etnografico è un patrimonio per il nostro territorio e la condivisione delle storie di rose è un modo per far conoscere tanti piccoli racconti di vita – continua il consigliere Deola -. Ricordo che la villa di Seravella è stata riaperta dopo il lockdown e in via del tutto eccezionale sarà visitabile anche il 2 giugno, dalle 15 alle 18. Inoltre, c’è ancora posto per l’apertura serale di sabato 30: basta prenotarsi via mail all’indirizzo museoseravella@provincia.belluno.it».

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