A volte ritornano. In grande stile nel caso di Antonio Fiabane. Venerdì prossimo (27 settembre) il cantautore bellunese torna a cantare, dopo tanti anni di assenza: e lo fa a Paiane, su quello stesso palco dal quale presentò, nove anni fa, il suo “Torna di moda il binocolo”.
«Sarà un atto di fiducia nei confronti delle canzoni che ho scritto in quarantacinque anni di attività» dice Fiabane. Nessuna novità, quindi. Anzi no, una ci sarà: quel “Col Fiorito” che Fiabane ha dato non alle stampe bensì alle radio bellunesi, estratto da un album che, per sua stessa ammissione, non uscirà mai. «Ma questa canzone sì, volevo provasse a camminare» spiega il cantautore. «Ringrazio le radio bellunesi, per ogni metro».
Fiabane, nato a Belluno e vissuto tra il capoluogo dolomitico, Agordo e Milano, ha lavorato tra gli altri con Shel Shapiro, Roberto Soffici, Cesare Mazzuccato, Attilio Pace, Leo De Rosa, Bruno Tibaldi. È stato proprio Tibaldi a credere in una sua canzone, “L’Astronauta”, portata al successo da Federico Stragà. In tempi recenti, la sua firma d’autore compare nella discografia di due artisti prodotti dal fratello Piero, Caterina Cropelli e Bastard Sons of Dioniso: “Sulla cresta dell’ombra” del gruppo rock trentino è nella compilation di Amnesty che si aggiudica nel 2018 una Targa Tenco. Nello stesso anno, l’album “Cambogia” si merita la menzione speciale del premio Lunezia per il valore musical-letterario.
Venerdì prossimo, sul palco assieme a Fiabane, ci saranno i musicisti che fanno parte della sua vita musicale. E ovviamente, le sue canzoni. Appuntamento alle 21, al Piccolo Teatro Pierobon di Paiane.