«Cautela e ancora un po’ di pazienza: la riapertura della “fase 2” non diventi un passo indietro verso la recrudescenza del contagio. Perché un nuovo lockdown sarebbe esiziale per le imprese». È quanto afferma la presidente di Confartigianato Belluno, Claudia Scarzanella, alla vigilia del riavvio delle aziende e delle attività economiche.
Il messaggio dell’associazione artigiani bellunesi è di cautela. Innanzitutto per cittadini e clienti delle attività economiche, «che dovranno portare un po’ di pazienza, soprattutto nel primissimo periodo – sottolinea la presidente Scarzanella -. Alla riapertura, dovranno essere messi in atto alcuni protocolli e dispositivi particolari per consentire la ripresa del lavoro. Penso soprattutto ai negozi, ai parrucchieri, agli estetisti… Le misure anti-contagio da adottare non sono semplici. Servirà un po’ di tempo per metabolizzarle e sicuramente – almeno ce lo auguriamo, perché significherebbe una transizione rapida verso la cosiddetta “fase 3” – non entreranno nelle abitudini quotidiane per i fruitori di servizi e per le persone che frequenteranno le nostre imprese».
La cautela e la sicurezza però non riguardano solo i “clienti”: sono il cardine anche delle attività economiche e degli imprenditori. «Mi rendo conto delle difficoltà, soprattutto per chi dovrà reinventare completamente gli spazi e gli orari di lavoro – continua la presidente Scarzanella -. Ma Confartigianato metterà a disposizione la sua consulenza per agevolare il più possibile le imprese associate in questo periodo che si preannuncia gravoso. Sono convinta però che poter riaprire darà a tutti la forza e lo spirito che da sempre contraddistingue l’attività dei nostri artigiani e delle nostre aziende per superare questo momento di grave difficoltà».
«Dobbiamo tenere alta l’attenzione e osservare tutti, nella vita privata come nella quotidianità lavorativa, quei comportamenti anti-contagio che saranno fondamentali a evitare il ritorno del virus – conclude la presidente di Confartigianato Belluno -. La “fase 2” deve traghettarci verso l’uscita definitiva dalla crisi e dall’emergenza: non possiamo permetterci un nuovo blocco che sarebbe deleterio per economia e società».