Faraon: «Maggiori responsabilità? Le sento, ma non mi pesano»

Faraon: «Maggiori responsabilità? Le sento, ma non mi pesano»

Un solido spezzone a Cartigliano e la prospettiva di avere sempre più spazio da qui a fine campionato: Giuseppe Faraon è in rampa di lancio. Il centrocampista della Dolomiti Bellunesi, classe 2004, è pronto a recitare la sua parte in un finale di stagione in cui ci sarà bisogno di tutti. Nessuno escluso. A cominciare dalla prossima sfida casalinga, in programma domenica (ore 14.30) contro il Mestre. 

TUTTI UNITI – «È impossibile trovarsi male in un gruppo come il nostro – afferma proprio “Beppe” -. Siamo tutti uniti, giovani o “vecchi” non fa alcuna differenza: stiamo bene assieme, lavoriamo con profitto e, quando è il momento, ci divertiamo. Questa positività porta di riflesso a un miglioramento personale: in più, quando ti alleni con giocatori così forti, non puoi far altro che imparare e crescere». Essendo nato nel 2004, Faraon è strategico pure nel rispetto della regola dei fuoriquota. Domenica scorsa, per esempio, è entrato in seguito all’infortunio di Virvilas, l’altro 2004 in rosa: «Le maggiori responsabilità? Le sento e ben vengano. L’importante è farsi trovare pronti: mi preparo settimanalmente con l’obiettivo di scendere in campo. Vale per me, come per qualsiasi altro compagno». 

IL PUNTO – Il pareggio conquistato in terra vicentina, di fronte a un avversario reduce da 12 risultati utili di fila, permette di muovere la classifica. E di agganciare la nona piazza: «Il match col Cartigliano ha dato delle belle risposte – riprende Faraon -; loro sono squadra tosta, difficile da affrontare, soprattutto in casa. Quindi ci prendiamo volentieri il pari e ce lo teniamo stretto». Il centrocampista non nasconde le ambizioni: «Per il valore dei nostri elementi, forse qualche punto in più potremmo averlo. Tuttavia, è inutile guardare indietro. Pensiamo a recuperare posizioni e a migliorarci di partita in partita». 

RAGIONARE – Il lavoro quotidiano con Diego Zanin e il resto dello staff sta dando i suoi frutti: «Il mister mi sta insegnando a usare maggiormente la testa, a ragionare e a non giocare in modo troppo frenetico. Perché il calcio non è solo corsa, ma anche lucidità e prontezza». Due caratteristiche necessarie pure fra cinque giorni, quando sarà tempo di affrontare il Mestre: «Andiamo sempre alla ricerca della prestazione – conclude Faraon – oltre che del risultato. Dopo il confronto col Cartigliano, è necessario resettare e prepararci a dare vita alla miglior gara possibile».

Foto di Giuseppe De Zanet 

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