Estate di disastri: grandine, fulmini e vento forte 

Estate di disastri: grandine, fulmini e vento forte 

C’era una volta l’estate… adesso sembra un bollettino di guerra, tra bombe d’acqua, grandinate e piccole trombe d’aria. Anche la provincia di Belluno – nota per il clima invidiabile da “canton del paradiso” – non se la passa benissimo. Negli ultimi anni ha registrato diversi episodi di maltempo eccezionale. 

Senza arrivare a Vaia ma soffermandosi solo nei periodi estivi, ultimamente sono stati sempre una decina gli eventi meteo estremi, tali da creare danni. E quest’anno, tra giugno e il 19 agosto il numero è stato confermato. La novità? Il numero di grandinate pesanti. E i fulmini, che quest’anno hanno causato anche una vittima, il dottor Giambattista Arrigoni ().

LA GRANDINATA DEL 13 GIUGNO

I dati degli eventi meteo estremi sono raccolti dall’European Severe Weather Database e registrano ora per ora quanto nella meteorologia eccede il normale. Dal 1° giugno a oggi (di fatto, restringendo il perimetro all’estate 2022) risultano in provincia di Belluno 18 eventi eccezionali. A cominciare dalla terribile grandinata del 13 giugno che picchiò forte tra Trichiana e Limana. Il cielo diventò nero e per un quarto d’ora caddero chicchi di grandine grossi come albicocche. Una passata rapidissima, ma dagli effetti devastanti. Alla fine, mentre si stagliava uno splendido arcobaleno, a terra rimanevano 10 centimetri di ghiaccio. Neanche fosse nevicato…

Oltre a quella grandinata, il database ne ha registrate altre 9 in provincia, quasi tutte in Valbelluna, più una a Falcade, registrata a metà giugno: tra il Mulaz e il Valles sono caduti circa 30 centimetri di chicchi gelati.

BOMBE D’ACQUA

È andata (numericamente) meglio con la pioggia. Perché rispetto ad altre estati, gli acquazzoni sono stati limitati. Effetto della siccità, certo. Ma quando i temporali si sono scaricati a terra, hanno comunque fatto danni. Il database ne registra 3, tra cui quello che ha provocato disastri a Vigo di Cadore a fine giugno e quello che ha danneggiato la ciclabile a Cortina, provocando diversi smottamenti. 

VENTO

Sempre a Cortina, impossibile dimenticare la tromba d’aria del 5 giugno, che ha scoperchiato una parte della scuola elementare Duca d’Aosta. L’European Severe Weather Database ha registrato un evento simile anche a Santo Stefano di Cadore e a Belluno, dove la furia del vento aveva provocato danni a giugno a Lambioi beach. Non è ancora nel sistema ma comparirà presto il vento che una settimana fa ha scoperchiato il PalaPieve in Alpago.

I FULMINI

Due invece i fulmini che hanno provocato danni. Uno a inizio agosto a Sospirolo, dove è stato danneggiato il campanile di San Gottardo; l’altro a Salce, tristemente noto per aver provocato la morte del dottor Arrigoni.

IL CONFRONTO CON IL PASSATO

Qualcuno potrebbe dire che 18 eventi eccezionali non sono tantissimi. Rispetto agli ultimissimi anni, è vero: nell’estate 2021 erano stati 27 gli episodi meteo eccezionali, soprattutto grandinate e temporali violenti; e 19 nel 2020. Ma è preoccupante l’aumento di casi. Dieci anni fa – nel 2012 – in tutta l’estate se ne erano verificati soltanto due. E nelle estati dei primi anni Duemila se ne contano in media due o tre tra giugno e agosto. All’epoca (se così si può dire) erano due o tre grandinate, di solito in Alpago, basso Feltrino o Valbelluna. Oggi invece anche la grandine ha cambiato latitudine e altitudine.

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