Emergenza stagionali, il settore alberghiero è fermo al palo

Emergenza stagionali, il settore alberghiero è fermo al palo

Manca manodopera. E manca dappertutto. Ma se alcuni settori in qualche modo si barcamenano, ce n’è uno che proprio non può stare a galla senza lavoratori. È il turismo, che quest’anno paga in maniera pesante l’assenza degli stagionali. E individua una possibile soluzione nei contratti agli extracomunitari.

Braccia e teste ci sarebbero, quindi. Il problema? Lo stallo sui contratti di lavoro. Ancora a maggio Federalberghi aveva lanciato l’allarme in questo senso.

«In due mesi nulla si è ancora mosso – afferma Walter De Cassan per Federalberghi Belluno –. Avevamo scritto ai nostri parlamentari e denunciato la grande preoccupazione anche a livello mediatico. La mancata uscita del Decreto Flussi sommata alle enormi difficoltà ormai strutturali nel poter assumere personale italiano o comunitario sta determinando situazioni paradossali: c’è la domanda, il turismo è in movimento, c’è voglia di vivere le nostre montagne, ma non siamo in grado di garantire servizi basilari. Ho notizia di colleghi costretti a ridurre l’attività alberghiera in regime b&b in mancanza di personale per la cucina o il servizio sala; altri che addirittura stanno valutando di rinunciare alle prenotazioni trovandosi in gravi condizioni con il personale. Un paradosso che non possiamo permetterci di affrontare».

Walter De Cassan

Il paradosso è ingigantito dal fatto che la montagna bellunese dovrebbe ripartire dopo annate sfortunate. E dovrebbe farlo anche in vista dei grandi eventi olimpici. Invece è costretta a rimanere ferma al palo.

«Servono soluzioni immediate – afferma Graziano Prest, presidente di Fipe Belluno (Federazione italiana pubblici esercizi) -. Ma sembra che nessuno se ne preoccupi. Oltre alla mancanza del Decreto Flussi 2022 non risultano utilizzabili neppure le quote residue del 2021 per complicanze burocratiche e perché le stesse sono state ridotte rispetto a quanto previsto o revocate. Dagli uffici preposti riscontriamo difficoltà operative dovute ad esempio ad aggiornamenti informatici sui software effettuati in periodi del tutto inadeguati. La percezione è che, oltre alle criticità legislative e ai ritardi nell’adozione di norme necessarie, l’apparato di supporto soffra condizioni di “sotto organico” i cui effetti si ripercuotono poi sulle imprese. Imprese e famiglie che producono economia e occupazione abbandonate a se stesse su tematiche troppo importanti come ad esempio il lavoro, l’occupazione, la formazione scolastica propedeutica alla professione, l’adeguamento della contrattualistica alle esigenze del momento. Imprese che rappresentano un patrimonio di opportunità per il Paese che non viene messo nelle condizioni di poter esprimere le proprie potenzialità».

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