“Quando vien la Candelora de l’inverno semo fora. Ma se piove o tira vento de l’inverno semo dentro!”
Gennaio se ne va e porta con sé i giorni della merla. Ma arriva febbraio con un altro giorno particolare: la Candelora, particolarmente sentita nel nostro territorio.
Ha un significato spirituale poiché ricorda la presentazione di Gesù al tempio dopo quaranta giorni dalla sua nascita.
La candela assume quindi una connotazione cristiana: Gesù porta la luce nei cuori. Tanto è vero che nelle chiese, in questo giorno, vengono benedette le candele e portate nelle case. Già i romani, in epoca precristiana, avevano una tradizione legata alla luce: si faceva una grande festa, la Lupercalia. Una festa di purificazione. Anche i Celti la chiamavano Imboloc: festa della luce.
Ma non poteva mancare una leggenda, secondo la quale, nei giorni dopo la merla, arrivò febbraio un po’ troppo prepotente, dicendo che avrebbe portato finalmente la primavera. E sbeffeggiando gennaio.
Febbraio era fiero, perché portava clima mite e giornate più lunghe.
Il gelido gennaio non gradì, così portò il 2 febbraio ancora neve e freddo: ecco spiegato il detto che è rimasto nella nostra tradizione.
Inoltre. in alcune regioni, la Candelora viene legata alla figura dell’orso. Si narra così che il 2 di queste mese l’orso si svegli dal letargo e, uscendo dalla tana e annusando l’aria, decida se tornare a dormire o uscire definitivamente.
In Puglia si dice balli addirittura la tarantella per le strade dei paesi. E in alcune zone un uomo si traveste da orso e redarguisce i bambini birichini.
Chissà se dopo un inverno così rigido, quest’anno con la Candelora dell’inverno semo fora!
Alla prossima!