Donano terreni alle pendici dell’Antelao: diventeranno Parco Cadore

Donano terreni alle pendici dell’Antelao: diventeranno Parco Cadore

Due cittadini di Valle di Cadore hanno donato alcuni terreni in località Paradisi, alle pendici dell’Antelao. Li hanno messi a disposizione della collettività. E quei terreni diventeranno il primo tassello del Parco del Cadore. La data in qualche modo storica è il 26 marzo (sabato prossimo): quello l’inizio di una nuova area protetta. Sarebbe la terza del Bellunese, dopo il Parco nazionale Dolomiti bellunesi e il Parco naturale Dolomiti d’Ampezzo.

Per celebrare la donazione dei terreni, sabato prossimo a Pieve di Cadore ci sarà il convegno dal titolo “La Prima pietra del Parco del Cadore” che porterà in provincia di Belluno grandi esponenti del mondo dell’ambientalismo e dell’associazionismo nazionale.

«Questa donazione ha un grande significato simbolico, e non resterà un atto isolato – commenta il gruppo promotore Parco del Cadore -. Ma cosa significhi questo lo spiegheremo in occasione del convegno. L’incontro servirà anche per riflettere su che cosa rappresentano i parchi oggi, in tempo di crisi climatica, per la tutela della biodiversità e per le opportunità che offrono ai territori in cui sono inseriti».

Al centro già nel 1981 di un progetto di legge presentato dai Verdi, il progetto di Parco del Cadore è stato in seguito recepito dalla Regione Veneto nel Piano Territoriale di Coordinamento, dalla Provincia di Belluno nel Ptp e infine dall’Unione Europea facendo rientrare l’area del Parco nelle zone Sic (Sito di Interesse Comunitario) e Zps (Zona Protezione Speciale), Rete Natura 2000.

«Tutto quello che era possibile fare da parte nostra è stato fatto: ora toccherà alle istituzioni locali trasformare la tutela di un territorio riconosciuto dall’Unesco in una grande opportunità per le persone che ci vivono» concludono dal gruppo promotore del Parco.

Il convegno, nel palazzo della Magnifica, comincerà alle 9 e vedrà al tavolo dei relatori diverse figure: Michele Da Pozzo (direttore del Parco Dolomiti d’Ampezzo) parlerà dell’esperienza ampezzana; Raffaele Marini (presidente Commissione centrale tutela ambiente montano del Cai) affronterà invece il punto di vista del Cai sulle aree protette, mentre Isabella Pratesi (direttrice Conservazione di Wwf Italia) si concentrerà sulla crisi climatica. Le conclusioni saranno affidate a don Luigi Ciotti, presidente del Gruppo Abele e Libera, che parlerà del progetto di vita di un Parco, in grado di costruire valli abitate ed educative.

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