Domani i bandi per le tre varianti sull’Alemagna. Ma è corsa contro il tempo

Domani i bandi per le tre varianti sull’Alemagna. Ma è corsa contro il tempo

Una gara, quella per arrivare in tempo ai Mondiali di sci 2021, è stata persa praticamente in partenza. L’altra, quella per tagliare il traguardo in vista delle olimpiadi invernali del 2026, è ancora in corso, ma si fa sempre più difficile.

Però da ieri, almeno, c’è qualche speranza concreta in più. Perché il presidente di Anas, Edoardo Valente, in un vertice in Prefettura ha annunciato a prefetto, presidente della Provincia e sindaci cadorini che domani saranno pubblicati in Gazzetta ufficiale i tre bandi di gara per le varianti di Tai, Valle di Cadore e San Vito lungo la Statale 51 di Alemagna, per un valore di 250,2 milioni di euro.

C’è anche una tempistica: si punta a completare i lavori entro dicembre 2025. Tre anni, giusto in tempo per l’evento olimpico, che andrà in scena un paio di mesi dopo. E pazienza se queste opere fanno parte del “Piano Cortina”, previsto per i mondiali di due anni fa.

La Variante di San Vito di Cadore, hanno spiegato i tecnici Anas, prevede un investimento 64,8 milioni di euro, avrà una lunghezza di 2,3 km e si innesterà al tratto della SS 51 esistente mediante la realizzazione di due rotatorie. I lavori comprendono anche la realizzazione del ponte Ru Secco, del viadotto Senes e di 4 gallerie artificiali “antirumore”. La Variante di Valle di Cadore, lunga circa 1,1 km, vede un investimento di 75,6 milioni di euro e si innesterà sulla statale mediante una rotatoria dal lato di Tai di Cadore e uno svincolo dal lato verso Cortina d’Ampezzo. I lavori prevedono la realizzazione di una galleria lunga circa 600 metri. Infine, la Variante di Tai di Cadore, con un investimento di 109,8 milioni di euro, avrà una lunghezza di 1,16 km e si collegherà alla SS51 ed alla SS51 bis mediante rotatorie. L’intervento consiste anche nella costruzione di una galleria lunga circa 985 m.

Questo per quanto riguarda i dettagli tecnici. Tutto è bene quel che finisce bene? Si spera, anche se i precedenti, in effetti, non giocano a favore. E non ne fa mistero il presidente della Provincia, Roberto Padrin, che commenta con moderata soddisfazione: «Non mi sento certo di definirlo un giorno di festa – spiega – perché parliamo di opere il cui iter è partito oltre quattro anni fa, nel 2018. Ma almeno, con la pubblicazione dei bandi di gara, abbiamo raggiunto un primo obiettivo».

Ma bisognerà correre, e molto velocemente. Sperando di non trovare qualche ostacolo lungo il cammino. «Certo – aggiunge Padrin – basta un nulla per farci arrivare “lunghi” anche questa volta. Ad esempio se qualche ditta perdente alla gara europea dovesse fare ricorso. Speriamo di no».

Padrin, in ogni caso, assolve Anas: «Non ha colpe sui tempi. Purtroppo sconta anche lei un sistema pubblico degli appalti che è troppo spesso farraginoso. Oltre quattro anni per affidare i lavori di tre varianti non sono sostenibili. Anche perché in fin dei conti parliamo di due gallerie di un chilometro e di una variante stradale di poco più di due».

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