La Psicologia ospedaliera dell’Ulss Dolomiti ha preparato alcuni consigli per affrontare al meglio la Didattica a Distanza, visto l’importante impatto sulle famiglie e sugli insegnanti.
COSA ACCADE AL RAGAZZO IN DAD
Resa scolastica: ricordiamo che è normale che il ragazzo si affatichi prima, sia più distratto e che memorizzi di meno. L’apprendimento è più efficace se collegato a un luogo o azione; lo studio nella propria camera mette a dura prova le capacità di concentrazione.
Isolamento e abitudine a fare da sé: la scuola è occasione di scambio, gioco e confronto. Sappiamo che la distanza dai coetanei, in ragazzi predisposti, può portare a fobie, ansia, disturbi alimentari, del sonno e a dipendenze da pc. Tutti questi problemi si alimentano nella solitudine e aumentano nei ragazzi più chiusi.
Apatia e demotivazione: l’assenza di una relazione in presenza e il sovraccarico di compiti coinvolgenti la sola sfera cognitiva spesso creano una sorta di apatia, che si può generalizzare anche ad attività ludiche, sportive e prima piacevoli.
DA RICORDARE
I ragazzi vivono le emozioni, paure e le speranze degli adulti di riferimento. L’adulto deve quindi monitorare quanto comunica ed esprime e non chiedere al ragazzo quanto lui stesso fatica a tollerare. La condivisione degli stati d’animo va privilegiata al rimprovero.
Il ragazzo in questa fase deve apprendere cose ancora più importanti del programma scolastico: a proteggersi senza sviluppare fobie, a esprimersi, resistendo ai messaggi negativi e di sfiducia dei media, a gestire e monitorare le proprie emozioni, scaricando mente e corpo.
COSA FARE
Per gli insegnanti potrebbe essere utile resistere al tentativo di recuperare il tempo in Dad sovraccaricando di compiti e verifiche quando sono in presenza: questa tentazione potrebbe essere poco efficace ai fini dell’apprendimento e inoltre accentuare stati di ansia prestazionale.
per la famiglia è importante cercare la condivisione di emozioni e stati d’animo così come il rispetto della privacy e degli spazi, bisogni e necessità degli adolescenti.
COME MIGLIORARE L’EFFICACIA IN DAD
Per i genitori: predisporre un luogo stabile per svolgere le attività didattiche in casa. Preparare l’ambiente in modo ordinato, affinché possa essere il meno possibile fonte di distrazione; seguire, al mattino, una routine il più possibile vicina a quella svolta durante la didattica in presenza (fare colazione, vestirsi, prepararsi); fare attività motoria nell’arco della settimana, anche all’interno dell’abitazione e anche insieme.
Per gli insegnanti: parlare alla persona. Guardare la webcam e chiamare spesso per nome, migliora il coinvolgimento dell’alunno.
Attenzione agli strumenti: utilizzare video, immagini, storie e racconti-aneddoti che creino curiosità, evitando spiegazioni troppo lunghe e lente: migliorano il coinvolgimento e la memorizzazione;
La voce: usare un tono di alto e scandire bene le parole, perché non sempre l’audio non è buono;
Richiamare spesso l’attenzione con frasi come “ascoltate bene”, “sto per dirvi una cosa importante”.
Rendere attiva la lezione: fare domande, lanciare sondaggi, chiedere di usare oggetti che hanno a portata di mano, di cercare in internet parole o fatti.