La storia ci racconta di grandi personaggi, capaci di scrivere pagine indelebili della nostra storia.
Anche in provincia di Belluno furono molti quelli che apprezzarono le zone dolomitiche o avevano rapporti amicali e interessi culturali. Uno fra questi fu Gioachino Rossini. Il quale passò per Landris e, precisamente, Villa Miari.
Perché? La famiglia Miari ha origini antichissime: nel 1110, inizia con Antonio, capitano di Feltre, e ha dato i natali a cavalieri, uomini d’armi e canonici.
Clemente Miari lo racconta nei suoi diari storici.
Più recente, invece, è la storia di un famoso musicista: Antonio Miari (1778-1854), pianista, compositore. E discendente di Clemente. Un virtuoso che amava comporre proprio nella villa di Landris. Eccezionale fu la sua amichevole conoscenza con Gioachino Rossini, oltre a essere ospitato a Landris, ne lodava le opere.
In villa andavano in scena concerti e spettacoli, mentre proseguiva la fervente vita dei mezzadri.
Ma i conti Miari erano famosi pure per il loro attaccamento alla terra e alle coltivazioni di mais, fagioli, patate. Inoltre, avevano grandi stalle per la produzione di latte. Senza considerare la coltivazione del baco da seta, utile all commercio di raffinati filati.
Insomma, a Villa Miari l’arte era la parola d’ordine: nella musica, ma anche legata alla terra.