Da un’emergenza (Vaia) all’altra (il Coronavirus). Ma il Fondo Welfare non demorde. E si attiva per aprire una raccolta fondi. «Serviranno per i giorni e le settimane immediatamente successivi all’emergenza sanitaria – spiega la presidente del Fondo, Francesca De Biasi -. Come è stato per Vaia, adesso abbiamo il dovere di stare vicini alle nostre comunità e di agevolare la ripresa economica e sociale, dopo che saremo usciti da questa fase di quarantena e di blocco delle attività. Il Fondo, creato dalla Provincia di Belluno, insieme a Confindustria, Diocesi e sigle sindacali, si era posto l’obiettivo di contrastare lo spopolamento della montagna e di rimettere al centro il senso di identità delle popolazioni bellunesi. Con il maltempo di ottobre 2018, abbiamo raccolto la solidarietà di tanti e siamo riusciti a riversarla nelle situazioni di maggior bisogno. Faremo lo stesso anche in questa occasione».
Nel frattempo, assieme all’Ulss 1 Dolomiti e con il contributo dell’Ail, è già avviato il progetto di “Sostegno psicologico”. Si tratta di un servizio rivolto agli operatori sanitari coinvolti nella gestione dell’emergenza, ai malati ricoverati in ospedale e alle loro famiglie, a chi si trova in quarantena e a tutta la popolazione che sta vivendo queste giornate difficili. All’interno dell’iniziativa rientra anche la stampa e distribuzione di alcuni volantini informativi per affrontare il contagio emotivo.
«Il Fondo Welfare si propone l’obiettivo di essere sempre più un sostegno e un servizio alle persone che vivono in provincia di Belluno – conclude la presidente De Biasi -. In questo momento serve un supporto in grado di fornire rassicurazioni e sicurezza. Passata l’emergenza, dovremo affrontare invece gli aspetti socio-economici».