Sass de Stria: il sasso della strega malvagia e la sua leggenda

Sass de Stria: il sasso della strega malvagia e la sua leggenda

 

La leggenda narra di un giovane conte della Val Pusteria che aveva per moglie una bellissima ragazza.

Inutile dire che ne era geloso: quasi alla follia.

Un giorno decise così di condurla in una valle sconosciuta fra le Dolomiti, per chiuderla in una torre costruita su un’alta roccia.

Le mise accanto una nutrice malefica, si dice fosse una strega. Questa la trattava male e, quando il conte fece ritorno da un viaggio, gli disse che la sua sposa aveva parlato con uomini “forestieri”.

L’ira e il livore si impossessarono del conte, tanto che perse il lume della ragione. E buttò la moglie in un burrone, sotto gli occhi quasi felici della nutrice malvagia. 

Poco dopo si rese conto di ciò che aveva commesso e, preso dalla disperazione, andò a cercarla con il suo cavallo.

Percorse il San Pellegrino, il Duran… Nessuna traccia della fanciulla: la malefica strega l’aveva fatta sparire, aiutata dagli amici stregoni dei boschi.

Allora il conte, disperato, vendette tutto pur di trovarla: anche il suo cavallo.

Trovò un contadino che gli offrì un lavoro come pastore di pecore.

Ma era un’anima in pena, camminò per ore fino alla casa di un falegname.

Bussò e vi entrò: strano l’uomo, strana la casa. Era piena di libri impolverati: «L’unico lavoro che posso darti è quello prenderti cura di un orso legato a una grossa catena e di un cavallo. Lo farai finché non ti ubbidiranno». 

La cosa sembrava assai singolare al povero conte, ma acconsentì, nonostante la casa fosse piena di rumori sinistri.

L’orso aveva fauci e unghie enormi e non si faceva addomesticare.

Un giorno, però, il falegname partì, lasciando un mazzo di chiavi. Gli proibì di usarne una: quella che apriva la stanza segreta. «Se entrerai, morirai. E non troverai più tua moglie».

Ma il conte non resistette: aprì la porta al tramonto e si accorse che i trucioli del legno che produceva il falegname erano diventati topi.

Con coraggio li bruciò e si materializzò davanti lo stesso falegname, il quale raccontò che era rimasto vittima di un incantesimo di una strega, nascosta sotto le vesti di una nutrice innamorata del conte.

Raccontò poi che due stregoni presero la ragazza dal burrone e la portarono via. Un anziano se ne accorse e venne trasformato a sua volta in un famelico orso.

Il falegname entrò quindi nella stanza segreta, prese un libro impolverato e una spada: «Ecco, ti serviranno». 

Il conte pianse a lungo, rifocillò il cavallo e se ne andò a salvare la moglie. Lesse attentamente il libro e cavalcò fino al Pian da Lus: lì avrebbe trovato la sua sposa, prigioniera di uno stregone. Combatté a lungo ed ebbe la meglio.

I due sposi si unirono di nuovo. E andarono a vivere al castello di Andraz.

La strega malefica? Il conte voleva ucciderla, ma la grazia della giovane fanciulla glielo impedì.

Così fu cacciata.

Lo sapete dove? Proprio lassù nel Sass de Stria: il Sasso della Strega, nella zona del Lagazuoi.

Da secoli non si fa vedere: si mimetizza fra le rocce, ma a volte il vento porta l’eco delle sue urla nella valle, soprattuto durante i temporali estivi.

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