Frane a Belluno e Borgo Valbelluna. Molte delle frazioni alte hanno subito danni. Del resto, sono caduti 420 millimetri d’acqua in 72 ore: inevitabile che il terreno non mostrasse segni di cedimento.
BELLUNO
Da ieri pomeriggio (martedì 8) sono due le frane che rendono la vita difficile ai residenti di Piandelmonte e Ronce. Una è scesa poco più a monte del bivio per Ceresera, che rimane al momento l’unica via di accesso. L’altra invece si trova verso le Ronce. «Abbiamo dovuto chiudere la strada e avvisare uno per uno i residenti – spiega il sindaco, Jacopo Massaro -. Una delle due frane è un po’ più preoccupante, perché il fronte occupa diverse decine di metri. E poi perché il dissesto interessa anche un tratto di strada secondaria a monte e si sta muovendo».
BORGO VALBELLUNA
Sono stati circa una cinquantina gli interventi effettuati da sabato. Priorità assoluta alle situazioni di emergenza che coinvolgevano abitazioni, sede di residenza. Parte della viabilità comunale è stata interessata da smottamenti e fenomeni di ruscellamento con trasporto di materiali. Molte sono state le piante cadute. Fortunatamente a oggi non risulta interrotta nessuna tratta di viabilità principale. Nei prossimi giorni sarà ispezionata la viabilità secondaria e quella silvopastorale, compatibilmente con la situazione neve.
«Le forze sono state concentrate soprattutto nella zona di Ronchena e Villapiana dove ci sono stati i problemi maggiori per l’esondazione dei canali dovuto dall’ingente quantitativo di acqua precipitato in poche ore e con la concausa di alcuni fenomeni di dissesto idrogeologico a monte che hanno trasportato in pianura almeno 120 metri cubi di materiali inerte – spiega il sindaco, Stefano Cesa -. In queste frazioni, per tutta la giornata di martedì 8 si è proceduto con lo svuotamento di cantine e garage dall’acqua e dai beni distrutti o danneggiati dall’allagamento che sono stati portati in 4 container appositamente posizionati in zona».
A Borgo Valbelluna sono stati operativi sul territorio circa una quarantina di volontari di Protezione Civile. Costantemente impegnati anche gli operai comunali, l’ufficio tecnico, la polizia locale, i servizi sociali e alcune ditte private per lo sghiaiamento.
«La raccolta dei dati per avviare l’iter dei risarcimenti sarà avviata quanto prima non appena arriveranno indicazioni dalle Regione Veneto – conclude Cesa -. Allo stato attuale si chiede a tutti coloro che hanno subito danni di documentare fotograficamente e conservare eventuali fatture di lavori o acquisti. Ulteriori dettagli verranno fornite a tutti i cittadini interessati, non appena in nostro possesso».