Crisi idrica, De Carlo lancia l’allarme: «È emergenza anche in montagna»

Crisi idrica, De Carlo lancia l’allarme: «È emergenza anche in montagna»

«Quella della siccità è un’emergenza nazionale contro la quale il Governo sta preparando interventi mirati sul breve, medio e lungo periodo. In montagna la questione è ancora più delicata, non solo dal punto di vista turistico, ma anche da quello ambientale, come dimostrano anche i dati relativi alle precipitazioni nella provincia di Belluno»: così il senatore e presidente della IX Commissione – Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare al Senato Luca De Carlo (che ieri 2 marzo è intervenuto a “Un giorno da pecora” su Rai Radio1, duettando con Iva Zanicchi).

Nella serata di mercoledì 1° marzo, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha presieduto il tavolo interministeriale sulla crisi idrica, che ha visto – tra le proposte – l’istituzione di una Cabina di regia tra tutti i ministeri interessati per definire un piano idrico straordinario nazionale, d’intesa con le Regioni e gli enti territoriali, per individuare le priorità di intervento e la loro adeguata programmazione, anche utilizzando nuove tecnologie; un provvedimento normativo urgente che contenga le necessarie semplificazioni e deroghe, accelerando i lavori essenziali per fronteggiare la siccità; l’individuazione di un Commissario straordinario con poteri esecutivi rispetto a quanto programmato dalla Cabina di regia; una campagna di sensibilizzazione sull’uso responsabile della risorsa idrica.

«Al tavolo di confronto finiranno anche i temi che toccano direttamente la montagna: quello che infatti storicamente è stato, con le precipitazioni invernali, il bacino di rifornimento dell’intera regione ora si trova in una situazione di grave emergenza. Con un crollo di oltre il 50% delle precipitazioni nevose e aree che da quasi 40 anni non facevano segnare “precipitazioni zero” nel mese di febbraio, la nostra provincia non solo non sarà più in grado di affrontare i fabbisogni idrici della pianura, ma avrà difficoltà anche a garantire le necessità del suo stesso territorio; un vero paradosso per una terra ricca di torrenti, fiumi e laghi» sottolinea De Carlo. «Sarà quindi fondamentale, come ho ribadito poche settimane fa all’assemblea di Anbi Veneto, lavorare alla realizzazione di laghetti e bacini di accumulo in pianura, tanto utili all’agricoltura quanto alla montagna che verrebbe così alleggerita del suo ruolo di serbatoio idrico. Tutto questo non può poi prescindere dall’efficientamento e modernizzazione dei sistemi di irrigazione, per la quale il Governo ha messo a disposizione quasi 900 milioni di euro dai fondi Pnrr, e dal miglioramento della rete di distribuzione idrica. Penso poi al tema del bostrico che, grazie all’assenza di piogge, sta proliferando nei boschi colpiti da Vaia, dove ancora migliaia di alberi sono a terra, e contro il quale il Ministero sta già intervenendo con fondi dedicati e con una cabina di regia che coinvolge province e regioni. La situazione va sicuramente affrontata e lenita, anche attraverso l’innovazione, ma dobbiamo prepararci ad affrontare uno scenario provocato dai cambiamenti climatici, dal riscaldamento globale alla siccità, che portano al proliferare di queste e di altre specie».

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