Braccia incrociate contro la violenza di genere. L’8 marzo Sest e Costan scioperano

Braccia incrociate contro la violenza di genere. L’8 marzo Sest e Costan scioperano

Flashmob davanti al municipio di Limana. E braccia incrociate. Quando l’8 marzo diventa “lotto marzo”. 

In occasione della giornata internazionale della donna, il movimento “Non una di meno” (nato in Argentina nel 2016 come forma di contrasto organizzato alla violenza di genere) promuove nuovamente una giornata di sciopero. «Non mimose o donazioni caritatevoli, ma astensione diffusa dal lavoro, da quello domestico a quello nelle aziende pubbliche e private, da quello più ricco e garantito a quello più povero e precario. Scioperiamo dai ruoli di genere e da tutti i ruoli che ci vengono imposti, scioperiamo dai consumi» spiegano gli organizzatori e le organizzatrici. «La violenza di genere, la pandemia, la guerra, il disastro ecologico, l’inflazione, l’impoverimento generale determinato dal caro vita e dalla speculazione non sono fenomeni separati, ma segnali evidenti di un paradigma sociale ed economico insostenibile, di un sistema che si sta sgretolando, un sistema che si regge su sfruttamento e diseguaglianze e che ci spinge sempre più a coltivare “passioni tristi”: rabbia, frustrazioni, solitudine, impotenza. A fronte di ciò noi vogliamo trovare insieme la forza di ribellarci e lottare. Ci fermiamo un giorno per imparare insieme a fermarci e a scioperare contro la violenza tutti i giorni dell’anno: lotto l’8 marzo, lotto tutto l’anno». 

Così come su tutto il territorio nazionale, anche nel Bellunese “Non una di meno” ha lanciato l’appello a tutte le organizzazioni sindacali a sostenere lo sciopero. Appello colto dalla Rsu Fiom Cgil del gruppo Epta Costan, e da Adl Cobas di LuVe Sest, aziende metalmeccaniche di Limana.

I lavoratori e le lavoratrici sciopereranno per due ore. E si troveranno davanti al municipio di Limana dalle 12 alle 14, per un momento dedicato al racconto della violenza nei luoghi di lavoro e alla violenza del lavoro. «Per ribadire che il contrasto alla violenza di genere non si realizza con la solidarietà occasionale, ma attraverso l’impegno quotidiano, la capacità di lettura delle cause profonde della violenza nelle sue varie manifestazioni, e, da ultimo, con la capacità di organizzarsi e incrociare le braccia» spiegano le sigle sindacali. «Rendiamo visibile la violenza che colpisce le nostre vite, facciamolo fermandoci, bloccando le attività che svolgiamo ogni giorno, facciamolo insieme». 

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