Se avesse una carta d’identità, sarebbe vicina ai 100 anni. Un secolo di vita e di attività che continua tuttora, perché il glorioso ponte della Vittoria è ancora “in servizio”, come ben sanno i bellunesi che lo percorrono in auto. E in quasi 100 anni, cosa è stato fatto per la salute della struttura? Domanda semplice quella indirizzata al sindaco Massaro. Mittente, Fabio Rufus Bristot. E le foto scattate dal consigliere comunale parlano chiaro. Crepe, fessurazioni diffuse. Problemi alle spallette e inevitabili preoccupazioni. Perché non ci sono solo gli elementi decorativi a essere rovinati dal passare del tempo.
«Nei quasi 95 anni di vita del ponte si sono mai registrati problemi di natura statica o problematiche minori legate alle spallette?» chiede Bristot. «Quali sono state le opere e l’attività manutentive effettuate negli ultimi periodi? Ci sono dei sistemi di monitoraggio già attivi?».
Il consigliere poi solleva dei dubbi relativi alla posa dell’asfalto, che avrebbe appesantito il ponte. E sulla posa della nuova illuminazione (effettuata nel 2017), che potrebbe aver compromesso alcune componenti. Senza retorica di sorta, ma ritengo di poter affermare con forza che il ponte della Vittoria debba essere posto al centro dell’attenzione dell’amministrazione del Comune di Belluno e richiedere tutte le conseguenti azioni rigorose del caso perché la città di Belluno possa sempre più identificarsi in uno dei propri simboli che, ahinoi, oggi versa in uno stato di salute pessimo – conclude Bristot -. Non basterà neppure sostenere “il ponte è sicuro” perché, oltre a un manufatto certamente sicuro, i cittadini di Belluno vogliono avere anche un ponte ben mantenuto e bello, per quanto banale possa sembrare questo aggettivo».
