Non c’è solo il covid. O meglio, non ci sono i danni direttamente riconducibili al virus che da un anno sta tenendo in scacco il mondo intero.
Quando la pandemia sarà finalmente un ricordo, si dovranno contare anche i danni collaterali. Perché Covid – 19 ha impegnato a tempo pieno personale medico e tecnologie, ha obbligato ad aumentare i posti letto per i pazienti positivi. Ma le risorse non sono infinite. E se si aggiunge da una parte, da qualche altra bisogna togliere.
Anche l’Ulss1, come le altre aziende sanitarie d’Italia, per contrastare al meglio la pandemia nei momenti più duri ha così dovuto fermare l’attività ordinaria. Centinaia, migliaia di visite specialistiche sono state annullate, o posticipate.
I numeri, diffusi ieri dall’Ulss1, lo confermano. Nel 2020 sono stati 19.257 i ricoveri ordinari (quindi extra – covid), contro i 23.994 del 2019. Un taglio netto, nell’ordine del 20%. Così come netto è stato il calo per quanto riguarda le giornate complessive di degenza. Nel 2020 sono state il 18% in meno: 162.183 contro le 197.621 dell’anno precedente.
I danni potenziali a lungo termine determinati dalla concentrazione degli sforzi nella lotta alla pandemia si intuiscono ancora di più leggendo i dati relativi alle prestazioni ambulatoriali. Qui il calo è ancora più netto, pari a -26%. Se nel 2019 ne sono state fatte in totale 851.549, l’anno scorso ci si è fermati a 630.184. Il trend non cambia prendendo in considerazione i pazienti visitati: 124.781 nel 2019, 104.476 nel 2020 (-17%).
La situazione cambia invece osservando i dati del laboratorio analisi. Qui, a fronte di numeri impressionanti si registra un calo contenuto nel 5% per quanto riguarda le prestazioni, che nel 2020 sono state 1.669.309, mentre l’anno precedente furono 1.757.516. Mentre sono addirittura cresciuti i pazienti: dai 98.372 del 2019 ai 119.942 di un anno dopo. Esattamente il 20% in più.
