«Cosa stiamo dando ai giovani?». L’associazione Gabelli chiede ai candidati un patto educativo territoriale

«Cosa stiamo dando ai giovani?». L’associazione Gabelli chiede ai candidati un patto educativo territoriale

Non vogliono un altro tavolo, l’ennesimo in una provincia che di legno ne ha da vendere – e si sa, per fare un tavolo, ci vuole il legno. No, i Cittadini per il recupero delle Gabelli chiedono una volta per tutte una presa di coscienza sulla questione educativa e formativa.

Una questione che parte dalla scuola Gabelli e dal suo modello didattico (o meglio, il “fu” modello didattico, visto che l’amministrazione – parole del comitato – «ha recuperato solo i muri della vecchia scuola»), per arrivare a investire il futuro della città e la proposta per i giovani. Chiedono, e si chiedono, «come mai esiste la conferenza dei sindaci dell’Ulss in tema di sanità, ma non esiste la conferenza dei sindaci per la scuola?». E partendo dalla lettera inviata da Belluno Alza La Voce ai candidati sindaci, hanno deciso di fare la stessa cosa: scrivere.

La lettera è corposa (qui la versione integrale), ma lancia un messaggio chiaro e inequivocabile. «Noi ci mettiamo a disposizione» dicono Marco Rossato e Sara Serbati, che da anni seguono le vicende delle Gabelli. «La funzione sociale ed educativa della cultura è quello che vogliamo porre all’attenzione. A partire dalla scuola».

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