Chi la sceglie, sa che dovrà alleggerire il portafogli. D’altronde, è un po’ come entrare in gioielleria: sai che costa, sai che ne uscirai solo dopo aver speso un pochino. Cortina è così. Eppure è tra le mete più amate dagli italiani per lo sci. La conferma arriva da Holidu, portale di prenotazione di case e appartamenti vacanza tra i più noti d’Europa, che ha realizzato la classifica delle top 40 destinazioni sciistiche più gettonate nella stagione 2024-2025, indicando non solo il prezzo degli alloggi ma anche degli skipass (https://www.holidu.it/f/chalet-baite#ski-price-index).
Al primissimo posto c’è Livigno, in un perfetto equilibrio tra qualità e convenienza, con un costo medio giornaliero di soli 67 euro. Subito dietro c’è Madonna di Campiglio, dove il costo medio giornaliero sale a 104 euro per soggiornare e sciare. Al terzo posto una località diventata di tendenza e di grande attualità negli ultimi giorni, l’abruzzese Roccaraso, dove sono sufficienti 56 euro al giorno. Fuori dal podio Merano, Corvara e Courmayeur, poi Bormio e San Candido.
E Cortina? Sì, rimane tra le più amate degli italiani, ma è al nono posto. Forse anche per i prezzi? Probabile. Perché il costo medio giornaliero arriva a 117 euro. È il più caro in assoluto delle località italiane; solo Zermatt, Svizzera, richiede un portafogli più capiente, con 128 euro al dì.
Le cifre di Cortina sono frutto di uno skipass che fluttua attorno ai 74 euro (secondo Holidu è la media tra alta e bassa stagione), e alloggi che possono arrivare fino a cifre astronomiche in alta stagione (ma solo prendendo a riferimento appartamenti e case base, non alberghi e b&b, si arriva tranquillamente a superare i 250 euro al giorno). Fatta la tara a tutto, si arriva a un costo giornaliero non propriamente proletario. E neanche da ceto medio.
Altre località bellunesi in graduatoria sono il San Pellegrino e Arabba, ma sempre associate a un comprensorio sciistico che “pesca” anche dai vicini trentini o altoatesini. E comunque, sempre a cifre più accessibili. Anche molto più accessibili: 80 euro al giorno per Arabba, 60 per il San Pellegrino).
Ah, a proposito di Trentino-Alto Adige: su quaranta località in classifica, più o meno la metà si trovano in provincia di Trento o Bolzano. E con differenze di prezzo e servizio adatte a tutte le tasche, sia per sciatori danarosi sia per famiglie medie. Forse è anche per questo che la strategia turistica trentina e altoatesina vince.