Capitan Simone Corbanese e la Dolomiti Bellunesi: la storia continua. Una storia fatta di gol e di emozioni, di sudore e sacrificio, di valori e condivisione.
Il filo che lega il bomber alla società nata dalla fusione tra Belluno, Union Feltre e San Giorgio Sedico non solo non si spezza, ma si rafforza. E la soddisfazione è unanime: «Ci siamo venuti incontro – spiega il Cobra -. Ho apprezzato la chiarezza del direttore generale, Luca Piazzi: credo nelle sue parole, nel suo modo di lavorare, come credo che questo club abbia un futuro importante. Di conseguenza, non abbiamo avuto problemi ad arrivare a un accordo».
A breve il centravanti conoscerà anche mister Lucio Brando: «La società mi ha chiesto di portare la mia esperienza all’interno del gruppo e di metterla a disposizione dei giovani. Ne sono felice: ci tengo ed è così da sempre. Non vedo l’ora di aiutare i ragazzi alle prime armi». Corbanese è carico: «Amo questo territorio, rappresentarlo è un onore. Sento di poter dare qualcosa alla mia provincia, dal punto di vista calcistico. Con la società ci sono i presupposti per crescere: insieme».
Corbanese è reduce da un campionato chiuso per l’ennesima volta in doppia cifra: 13 centri. Nonostante un infortunio (la lesione al soleo) lo abbia costretto a rimanere ai margini del rettangolo verde per oltre un mese: «I miei compagni mi dicono che prima o poi dovranno trascinarmi fuori dal campo – sorride il bomber – perché sono troppo vecchio. In realtà vivo una continua sfida personale dentro di me: voglio sempre dimostrare a me stesso di essere all’altezza della situazione. Quando perderò questo stimolo, allora sarà giunto il momento di fare un passo indietro. Ma ho ancora tanta voglia di dimostrare il mio valore».