Contro l’isolamento degli anziani: si apre “Uno sguardo comune”

Contro l’isolamento degli anziani: si apre “Uno sguardo comune”

Contrastare l’isolamento fisico e tecnologico degli anziani della Val di Zoldo: è lo scopo del progetto “Uno sguardo Comune – Rete di collaboratori familiari di prossimità”, promosso e sostenuto da Fondazione Cariverona e coordinato dal Circolo Cultura e Stampa Bellunese come ente capofila, con il Comune di Val di Zoldo nel ruolo di partner operativo, mentre l’Unione montana Cadore Longaronese Zoldo e l’Azienda speciale consortile “Servizi alla Persona Longarone Zoldo” come partner di rete. 

Il progetto, della durata di due anni, prevede la realizzazione di una centrale operativa, supportata da operatori familiari di prossimità, che possa dare risposta ai bisogni degli anziani soli. La modalità di gestione delle richieste sarà duplice: da un lato, verrà attivato uno sportello fisico, con accesso anche telefonico, per la prenotazione o l’utilizzo dei servizi; dall’altro, sarà strutturato un programma di interventi domiciliari per consulenza digitale e tecnologica, consegna di farmaci e di beni di prima necessità, trasporto e accompagnamento a visite o occasioni di socialità. Già individuata la sede operativa, in località Fusine.

«La nostra provincia paga tre aspetti che pesano sulla crisi sociale del nostro territorio: denatalità, spopolamento e invecchiamento. Nel Bellunese 4200 persone sono non autosufficienti, e sono ben 10.600 gli anziani soli, con i relativi problemi di spostamento, di assistenza e di socialità – spiega il presidente del Circolo Cultura e Stampa Bellunese, Luigino Boito -. A fronte di questi dati, c’è quello dell’assenza degli Operatori Socio-Sanitari: ne mancano 250 nella nostra Ulss. Per questo, abbiamo voluto dare vita a questo progetto, che speriamo possa diventare un progetto pilota da replicare in altre aree della provincia, per dare risposta e assistenza a questa fascia di popolazione».

Sono circa 470 gli Over 74 di Val di Zoldo che nelle prossime settimane saranno contattati per capire quali siano le problematiche e le necessità quotidiane: «Gli anziani del futuro prossimo avranno famiglie sempre più ridotte dal punto di vista numerico, e familiari che vivono spesso lontani da loro. Bisogna quindi portare servizi a domicilio, intervenendo anche sul digital gap che rischia di tenere lontane le persone anziane dai servizi di prima necessità, come l’Inps o i servizi postali, che oggi richiedono sempre più l’accesso telematico. Tutto questo, in un’ottica anche di sviluppo dei progetti del PNRR che puntano anche alla strutturazione di servizi domiciliari per gli anziani», spiega Luca Romano, direttore di Local Area Network, società che ha accompagnato il Circolo Cultura e Stampa Bellunese nella progettazione. 

Parla invece di “tempo di consapevolezza” il sindaco di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin: «Le risorse pubbliche oggi vanno destinati agli anziani e alle famiglie in difficoltà. Ringrazio per questo Fondazione Cariverona e il Circolo Cultura e Stampa per l’attenzione data a un territorio sì difficile, ma che sta diventando lentamente il centro di nuove politiche sociali e di sviluppo, come le aree interne. In un territorio ampio e diviso in 30 frazioni, è fondamentale per noi avere un quadro reale della situazione e capire quali sono le esigenze dei cittadini più anziani».

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