«Abbiamo assistito a una delle pagine più buie della nostra storia recente. È stata una crisi incomprensibile e irresponsabile. Imprese e famiglie chiedevano stabilità e misure concrete, non certo questo spettacolo. Anche la nostra montagna ne esce più debole e con pesanti punti interrogativi. Mi auguro solo che la campagna elettorale che abbiamo davanti non blocchi il Paese e i suoi territori, sarebbe un errore imperdonabile in un momento delicatissimo». A dirlo – dopo la caduta del Governo e l’indizione di nuove elezioni per il 25 settembre – è Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti. Che chiede che le terre alte non vengano dimenticate e che i giovani siano protagonisti.
«Esprimo preoccupazione per i tanti provvedimenti che rischiano di non vedere più la luce, tra questi la legge quadro sulla montagna, pronta per essere votata in Parlamento e già con le necessarie coperture finanziarie. Spero non si perda nei meandri dei palazzi romani, sarebbe l’ennesima occasione persa per iniziare a invertire il trend di decremento demografico che attanaglia le aree montane» sottolinea Berton. «Sono anche preoccupata per possibili rallentamenti di programmi e cantieri in vista delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026. Sappiamo che un Governo pienamente operativo è la condizione necessaria per portare avanti un grande evento».
E l’attenzione è sempre puntata su famiglie e imprese, che «valgono molto di più della sopravvivenza di questa o quella forza politica». Da qui l’appello di Confindustria Belluno: «Invito tutti i partiti a coinvolgere i giovani: è l’unico modo per uscire dal turbinio di autoreferenzialità che rischia di uccidere la politica».